Chievo-Inter: ecco le chiavi tattiche
Ragionare partita per partita: per un’Inter come quella che abbiamo avuto modo di analizzare fino ad oggi la filosofia non potrebbe essere diversa. Venuti pian piano meno gli ambiziosi progetti che avevano contraddistinto l’immediato post-derby, non resta altro da fare che concentrarsi sul quotidiano e non guardare la classifica. Ranieri cambierà, e tanto, la fisionomia della sua squadra, conscio anche della necessità di preservare alcuni elementi, apparsi decisamente appannati, in vista della sfida da dentro o fuori in Champions contro il Marsiglia. NON SOLO PELLISSIER- L’undici di Mimmo Di Carlo non è esattamente l’avversario più comodo da affrontare in questo momento. La prova di Torino ne è un’evidente dimostrazione, sia in termini di gioco che di risultato. Nonostante l’annata non brillantissima è Sergio Pellissier l’uomo simbolo dei Mussi Volanti, bravo a far reparto da solo e dotato di un fiuto del gol da vero predatore d’area di rigore. I nerazzurri ne hanno fatto le spese in più di un’occasione negli anni passati e occorrerà non sottovalutare le sue qualità anche in quest’occasione. Per il resto i veronesi possono contare su un portiere di sicuro affidamento come Sorrentino che non a caso è molto apprezzato in Italia (Genoa e Palermo) e su una linea a quattro molto compatta con Nicolas Frey a destra, coppia centrale composta dall’ex “canterano” nerazzurro Andreolli e il promettente Acerbi e a sinistra “l’eroe per una notte” Dramè. Il pacchetto arretrato non brilla per dinamismo ma può contare sulla conoscenza a memoria degli automatismi elaborati dall’ex tecnico doriano. A centrocampo spicca lo statunitense Bradley che con Luca Rigoni garantisce un buon mix d’interdizione e gestione del possesso. Ai lati un altro ex mai rimpianto come Luciano, il quale appare molto più a suo agio in una provinciale e l’ex doriano Sammarco, due pedine funzionali al gioco di Di Carlo per abnegazione e copertura degli spazi. In avanti, detto di Pellissier, toccherà a Thereau il compito di ispirare la stella clivense, partendo magari qualche metro più indietro per agevolare l’inserimento degli altri centrocampisti. E L’INTER?- Sarà, con tutta probabilità, il 4-3-1-2 lo schema di gioco scelto da Ranieri per scardinare la retroguardia clivense. Poli e Obi, secondo logica, dovrebbero trovare posto sia per la svolta tattica data domenica sera contro il Catania, sia per il dinamismo che potrebbe garantire la loro presenza. A beneficiare di un loro impiego sarebbe innanzitutto Wesley Sneijder, il quale potrebbe contare su una diga di sicuro affidamento e preoccuparsi principalmente di inventare giocate per le due punte che saranno Milito e, probabilmente, Forlàn. Il movimento su tutto il fronte d’attacco è nelle corde dell’uruguagio e quest’aspetto potrebbe rendere il gioco offensivo dei nerazzurri meno prevedibile. Molti dubbi sulle fasce in difesa: Maicon appare certo del posto, mentre Zanetti potrebbe essere impiegato a sinistra o eventualmente in mediana con conseguente ballottaggio Chivu-Nagatomo per la fascia mancina col giapponese leggermente favorito. Riposerà Cambiasso.