20 Settembre 2015

CHIEVO-INTER, i top e i flop: bene Kondogbia e Medel, Guarin e Perisic possono dare di più

Dopo Chievo-Inter, analizziamo le prestazioni dei tre migliori in campo per l’Inter e dei “rimandati” .
esami kondogbia

I TOP:

Kondogbia – Era stato un oggetto misterioso nelle prime due uscite, ma già nel derby aveva mostrato di poter spezzare le partite in due. Anche quest’oggi conferma i progressi delle ultime settimane: giocando accanto a Felipe Melo e Guarin forma un centrocampo fisicamente fortissimo. Deve migliorare nella continuità sui 90 minuti e prendersi meno pause, ma siamo sicuri che con il tempo e con il crescere della condizione diventerà davvero determinante.

Santon – Il terzino destro titolare dell’Inter è lui: non avrà la spinta del miglior Cafù, la fisicità di Maicon o le capacità difensive di Tassotti, ma l’ex Newcastle non ha sbagliato nulla in fase difensiva ed è risultato utile in fase offensiva. E’ stato sempre presente e ha creato diversi problemi alla retroguardia avversaria, diventando l’uomo in più con numerose sovrapposizioni. Peccato che oggi dalla sua parte Guarin non abbia sfruttato a pieno gli spazi creati. Servirà mettere altri minuti nelle gambe e giocare con la stessa convinzione di oggi.

Medel – Con Miranda fuori, come centrale Mancini sceglie lui per la seconda volta consecutiva e il cileno ci dimostra il perché: dopo qualche difficoltà nel derby, Medel ha una personalità tanto grande da permettersi di non sbagliare quasi nulla. E non parliamo solo di interventi difensivi – a parte un brutto disimpegno nel secondo tempo – ma anche di posizionamento. Sempre puntuale, grintoso, nel posto giusto al momento giusto, Medel ha ringhiato come al suo solito e ha confermato che può essere una valida alternativa anche con l’infortunio (speriamo non grave) di Murillo.

I FLOP:

Guarin – Difficile trovare un peggiore, perché nell’Inter di oggi non c’è un giocatore pienamente insufficiente. Rispetto al derby però Guarin ha giocato un partita meno brillante e non è riuscito ad essere decisivo nelle sue tipiche giocate come il tiro da fuori o il cross.

Perisic – Non è assolutamente una bocciatura, ma l’ex Wolfsburg non brilla per i primi 70 minuti: è probabile che debba ancora trovare gli spunti giusti quando staziona tra le linee, posizione in cui è meno abituato a giocare. Ma negli ultimi dieci minuti si sposta in fascia e fa vedere almeno un paio di volte ciò di cui è capace. La speranza è che nel futuro trovi più spazio in corsia.