Chivu: “All’Inter serve continuità. Tante scelte sbagliate dopo i trionfi”
L'ex difensore rumeno ha parlato delle stagioni deludenti vissute dall'Inter e delle scelte fatte negli anni post-TripleteCon l’Inter ha vinto tutto quello che c’era da vincere, vivendo l’esperienza calcistica più intensa della sua carriera, Cristian Chivu è tornato a parlare della Beneamata e del periodo delicato vissuto dalla squadra di Stefano Pioli. Queste le parole del difensore rumeno, intervistato dal Corriere della Sera:
SCELTE SBAGLIATE – “Il post-Triplete andava gestito meglio: troppi cambi e troppo in fretta non fanno mai bene. Noi avevamo la fortuna di avere una squadra unita tecnicamente, caratterialmente, mentalmente: insomma in sintonia. L’Inter non riesce a dare continuità a quel che fa. Arriva un nuovo allenatore in estate, poi ne arriva un altro che fa bene e poi qualcosa si rompe. Così non si va avanti. Non è possibile cambiare 10 allenatori dopo Mourinho. Le colpe non sono mai di un singolo, le componenti vanno insieme e le colpe sono di tutti: allenatore, giocatori, società”.
PROPRIETÀ STRANIERE – “Chi arriva da fuori non conosce l’Italia e il suo calcio. È difficile comprenderlo, serve tempo per tornare in alto. Le risorse sono importanti, ma i giocatori non bastano. Serve tranquillità, ma l’Inter è un grande club deve vincere ed è difficile restare calmi. Si vuole tutto e subito: è impossibile”.
COSA MANCA – “Mancano le vittorie, solo quelle ti danno la consapevolezza di essere forte. La Juve lo è, ce l’ha, l’ha acquisita e domina. Vince da sei anni, ma qualche stagione fa non era così forte. Ha insistito su un percorso, l’ha consolidato in Italia e in Europa”.
SUNING – “Credo che la nuova proprietà credo abbia capito quel che manca sia a livello tecnico che societario”.
PIOLI – “Io non lo cambierei per non ripartire nuovamente da zero. L’Inter ha bisogno di continuità”.
CHAMPIONS LEAGUE – “Si tratta di un’esclusione che fa tanto male anche perché è arrivata poco dopo la vittoria della coppa. Era finito un ciclo, evidentemente non sono state fatte le scelte migliori”.
MORATTI – “Moratti ha vinto il triplete, poi ha dovuto fare delle scelte. Con la crisi faticava a mettere ancora tanti soldi in società, c’erano anche le sue aziende, i posti di lavoro da difendere, capisco che per lui cedere sia stata una sofferenza ma è stato giusto, anzi inevitabile”.
FUTURO – “Mi piacerebbe diventare allenatore: mi manca il campo, mi manca lo spogliatoio.
FELIPE MELO, SCAZZOTTATA IN LIBERTADORES DURANTE PENAROL-PALMEIRAS