Cinque cose che abbiamo imparato da Inter-Bayern Monaco 0-2
La nostra analisi dopo la sconfitta nerazzurra in Champions LeagueDopo il derby perso per 3-2 contro il Milan, l’Inter colleziona la sua terza sconfitta in questo inizio di stagione anche all’esordio in Champions League contro il Bayern Monaco. 0-2 in favore dei tedeschi nel primo match della fase a gironi, in una partita senza storia sin dall’inizio, con la formazione allenata da Julian Nagelsmann sempre in controllo e nettamente superiore rispetto a quella di Simone Inzaghi. Come di consueto, andiamo a vedere cinque cose che abbiamo imparato al termine di Inter-Bayern Monaco.
BAYERN SUPERIORE
Partiamo dalla prima sentenza di questa sera, il Bayern Monaco ha dimostrato di essere ancora nettamente superiore rispetto all’Inter. Pressing alto, velocità, intensità in mezzo al campo e tantissima qualità, il gioco di Nagelsmann non ha lasciato scampo ed ha messo in crisi i nerazzurri. Ci sarà tanto su cui lavorare da qui in avanti per Inzaghi.
ONANA AFFIDABILE, MA…
Buonissimo primo tempo all’esordio ufficiale, tante parate anche se quasi mai particolarmente impegnative. Davvero poche responsabilità in occasioni delle due reti subite, ma quell’errorino che per poco non gli costa un clamoroso autogol nel secondo tempo è un campanello d’allarme da monitorare per il futuro. Non giocava comunque da tanto tempo, l’impressione finale è senz’altro positiva specialmente per la grande qualità mostrata nei lanci lunghi.
DIFESA IN CRISI
Ora è ufficiale, la difesa dell’Inter sta vivendo una crisi profonda. Tra Lazio, Milan e Bayern Monaco sono otto le reti subite dai nerazzurri, dieci se consideriamo le sei partite di questo inizio stagione. Sul primo gol D’Ambrosio e Dumfries si perdono completamente il taglio di Sané, mentre in occasione della seconda rete è l’intero reparto a non capirci nulla sulla triangolazione rapida degli attaccanti del Bayern.
C’E’ UN PROBLEMA GOSENS
Una delle notizie meno incoraggianti di questa sera riguarda la prestazione di Gosens. Timido e impacciato, si affida sempre alla giocata più comoda. Non punta mai l’uomo, non si propone negli spazi, ma si nasconde: senza una svolta emotiva proprio non ci siamo. Se continua così, difficilmente potrà essere d’aiuto durante la stagione.
SOSTITUZIONI TARDIVE
Problema già evidenziato in occasione del derby di sabato. Con cinque sostituzioni a disposizione, non si può attendere puntualmente il 72′ per operare i primi cambi. Se contro il Milan Inzaghi aveva atteso il 3-1 per mischiare le carte in tavola, stavolta aspetta il raddoppio dei tedeschi prima di convincersi a cambiare quattro calciatori in un colpo solo. Idee confuse che riflettono esattamente lo stato d’animo della squadra.