Cinque cose che abbiamo imparato da Inter-Parma 3-1

L'Inter torna in campo a San Siro in Serie A dopo quasi un mese e ritrova la vittoria. Nella 15a giornata di Serie A, i nerazzurri superano il Parma 3-1, grazie alle reti di Dimarco, Barella e Thuram, ma a rubare la scena è Mkhitaryan. Conta poco, invece, lo sfortunato autogol di Darmian. Una vittoria importante per la classifica, contro un avversario insidioso, che lancia la squadra di Inzaghi verso la sfida con il Bayer Leverkusen. Prima di lasciare spazio alla Champions League, andiamo a vedere insieme le cinque cose che abbiamo imparato da Inter-Parma 3-1. SCORRI SCHEDE>>> BATTERE LA BESTIA NERA PER RIPARTIRE L'Inter non batteva il Parma in casa dalla stagione 2012/2013, più di dieci anni, quando ancora siedeva in panchina Stramaccioni. Ecco perché la vittoria di ieri sera assume un valore ancora più importante, perché scaccia una bestia nera dalla storia nerazzurra. Soprattutto, con i 3 punti di ieri l'Inter riparte in modo brillante dopo la gara sospesa di Firenze (e non era scontato), annullando almeno per qualche ora l'effetto della gara in meno e regalandosi l'11a vittoria nelle ultime 13 partite. SCORRI SCHEDE>>> UN DIMARCO SPAZIALE Federico Dimarco sfidava il suo passato e proprio con la maglia del Parma aveva segnato un gol capolavoro contro l'Inter. Ieri sera si è fatto perdonare con gli interessi: il colpo di tacco per smarcarsi al tiro sull'1-0 è spaziale e la conclusione chirurgica di destro è tutt'altro che banale. Più di 11 gol e 11 assist nelle ultime 3 stagioni. Numeri che in Europa in pochi altri hanno eguagliato e che confermano il suo status da top assoluto nel ruolo. Difficile, ad oggi, trovare un esterno mancino più determinante. SCORRI SCHEDE>>> LAUTARO CONTRO LA SFORTUNA Lautaro Martinez non ha trovato la via del gol contro il Parma, tra errori banale e un po' di sfortuna. Pertanto, la sua prestazione è stata ritenuta insufficiente da molti. Tuttavia, si tratta di un analisi troppo superficiale. Non è stata la migliore partita dell'argentino in maglia Inter, questo è certo, e non aver trovato il gol pesa a livello psicologico. Al tempo stesso, però, il capitano nerazzurro ha dato segnali importanti e restituito la sensazione che la via della rete sia solo questione di tempo. SCORRI SCHEDE>>> ETERNO MKHITARYAN La sua gara era iniziata con un paio di sbavature, ma poi Henrikh Mkhitaryan ha deciso di salire in cattedra e regalare una prestazione sopraffina al tutto il pubblico di San Siro. A 36 anni, la sua gara è stata magistrale sotto tutti i punti di vista. A livello tattico la sua intelligenza si è manifestata ancora una volta, ma a rubare la scena sono state le sue giocate con il pallone tra i piedi. Su tutte l'assist clamoroso al volo per mandare in porta Barella sul gol del 2-0. SCORRI SCHEDE>>> UN POTENZIALE ANCORA DA SCOPRIRE Il percorso nelle ultime 13 partite (11 vittorie e 2 pareggi) racconta di un'Inter che in teoria dovrebbe essere al top assoluto della forma. Eppure, la sensazione in campo è diversa: la squadra di Inzaghi sembra avere ancora del potenziale in più da poter esprimere. Pesano gli infortuni e la stagione lunga da dover gestire dal punto di vista fisico, e anche per questi motivi sembra che i nerazzurri possano salire ancora di livello. E non può che essere una buona notizia, da confermare quando arriveranno le fasi decisive della stagione.

Cinque cose che abbiamo imparato da Inter-Parma 3-1

Il nostro approfondimento sul successo di San Siro

Enrico Traini - Autore

ETERNO MKHITARYAN

Enrico Traini
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