Cinque cose che abbiamo imparato da Genoa-Inter 2-2
L'analisi del pareggio di Marassi
L’INTER HA DELLE LACUNE IN ROSA
Partiamo da un presupposto: è ovvio che i dirigenti affermino di aver costruito una rosa completa e che in fondo manchi solo un difensore mancino, ma anche loro sanno che non è così fino in fondo. O almeno, non è così se proviamo ad evadere dal discorso prettamente numerico e ci concentriamo su qualità, caratteristiche, età dei giocatori in rosa. E qui ci sono almeno tre lacune evidenti che no, non corrispondono al “braccetto”.
La prima e la seconda sono state già indirettamente citate. Cominciare la stagione con i soli Acerbi e De Vrij come difensori centrali è un grosso rischio, vista l’età e le incognite fisiche che li caratterizzano. Manca, inoltre, un attaccante con caratteristiche diverse rispetto a Lautaro, Thuram e Taremi che possa sparigliare le carte in partite come quelle di ieri. In terzo luogo, a questa squadra servirebbe un esterno destro. Matteo Darmian va per i 35 anni ed è in grossa difficoltà a macinare chilometri su chilometri come si richiede a un giocatore del suo ruolo, mentre Denzel Dumfries ha dimostrato nelle sue tre stagioni all’Inter una discontinuità cronica e comunque non ha nel suo repertorio la capacità di inventarsi giocate o ricorrere al dribbling. Ha corsa, potenza, è anche discretamente abile nei cross bassi ma no, non ha qualità sufficiente per fare quel lavoro.
Attenzione, non stiamo affermando che l’Inter abbia perso due punti a causa delle tre lacune elencate e siamo ben consapevoli che con tutta probabilità i nerazzurri – da qui al 30 agosto – non prenderanno né un difensore centrale, né un attaccante, né un esterno destro. Si tratta soltanto di dovere di cronaca e onestà intellettuale, soprattutto per coloro che a mezzo stampa descrivono l’Inter come una rosa perfetta che “non può non vincere lo scudetto“. No, si tratta di un’esagerazione troppo evidente per non pensare che sia voluta, pensata e poco innocente.