In molti temevano l’inizio dell’anno solare, vuoi per la tradizione non sempre felice (eufemismo) della Beneamata a gennaio e febbraio, vuoi per la portata delle avversarie con impegni ravvicinati e trasferte in Arabia Saudita da smaltire. L’Inter ha detto idealmente ai suoi tifosi: “Non temete, oggi siamo maturi“.
Così sono nate le vittorie in serie: quella sofferta con il Verona, quella dominante con il Monza, prima della serie di scontri diretti. Battute nell’ordine Lazio, Napoli, Fiorentina, Juventus e Roma, subendo soltanto 2 gol in 5 partite di questo calibro.
L’Inter è la squadra più forte d’Italia e lo sta dimostrando giornata dopo giornata, partita dopo partita, scalpo dopo scalpo. Ma non basta sentirselo dire, perché oggi c’è un popolo che vuole il riconoscimento ufficiale, l’attestato, il timbro a forma di (seconda) stella da cucire sulla maglia. E fino a quel momento non sono ammesse distrazioni. Oggi, però, siamo un po’ più sicuri che questi ragazzi non abbiano bisogno di sentirselo ripetere.
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