Commissioni ai procuratori: l’Inter è la “seconda forza” di Serie A
Non bisogna farsi scappare gli acquisti e l'Inter lo sa bene: un modo è quello di accattivarsi le collaborazioni degli agenti FIFA. Che però non sono senza prezzo...
Secondo una tabella diffusa quest’oggi da Calcio & Finanza, quest’anno in Serie A si sono spesi poco più di 193.300.000 (centonovantatré milioni e trecentomila) euro di commissioni ai procuratori dei calciatori, per una media di quasi dieci milioni a società. Il dato testimonia (non che ce ne fosse enorme bisogno) ancora una volta l’importanza capitale che hanno i rappresentanti dei giocatori nel calciomercato attuale e, soprattutto, quanto si appoggino ai loro buoni offici diversi club, arrivando anche a ripagare molto profumatamente questi servigi.
La squadra “più spendacciona” secondo questa particolare classifica è la Juventus, che ha messo sul piatto per i suoi procuratori-collaboratori quasi cinquantadue milioni di euro, che è più o meno quanto hanno spesso nello stesso modo Fiorentina, Milan, Napoli e Torino messe assieme. L’Inter si aggiudica la “medaglia d’argento”, avendo speso ventitré milioni e mezzo in commissioni ad agenti FIFA (praticamente tutti nel doppio affare Gabriel Barbosa-João Mário) mentre la terza piazza è proprio del Milan, capace di investire circa quindici milioni e mezzo. Seguono poi il Napoli, la Fiorentina, il Torino, la Sampdoria e la Roma.
Si distinguono in positivo soprattutto la Lazio (Lotito è riuscito a tirar fuori meno di un milione di euro) e anche il Cagliari; i rossoblù meritano un plauso particolare perché – a differenza della Lazio – hanno operato sul mercato in maniera massiccia lo scorso anno, arrivando dalla Serie B e quindi dovendo colmare lo stacco che c’era con le società di A. “Pesando” poi le ambizioni delle varie squadre e il livello raggiunto dalle rose messe in piedi, va sottolineata l’oculatezza della Roma in positivo e le mani bucate della dirigenza del Palermo, incapace di allestire una formazione all’altezza della situazione in campionato nonostante i quasi sette milioni versati nelle tasche dei procuratori dei calciatori.
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