FOCUS – Auguri Mancio: regalati e regalaci l’Europa che conta!
Compleanno Mancini
Roberto Mancini non è un mago, nè possiede la bacchetta magica e dunque non gli si poteva chiedere di plasmare in pochi giorni l’Inter a sua immagine e somiglianza.
Il derby contro il Milan non è stata certamente una sfida che rimarrà impressa nella memoria dei tifosi nerazzurri e degli appassionati di calcio, tutt’altro. Le due squadre non hanno offerto uno spettacolo indimenticabile e molti sono stati gli errori commessi nel corso dei 90′ da ambo le parti. Il Mancio ha subito introdotto la difesa a 4, schierando la squadra con il 4-3-3, modulo assolutamente sconosciuto alle latitudini nerazzurre sotto la gestione Mazzarri. Ha deciso di adattare Kovacic nel ruolo di esterno d’attacco, schierando Palacio sul lato opposto, con Icardi unico terminale in attacco. Il talento croato è sembrato un pesce fuor d’acqua nel nuovo 4-3-3 manciniano, non riuscendo mai ad entrare nel vivo del gioco. Chiaramente il tecnico di Jesi non ha chiesto a Mateo di interpretare il ruolo come farebbe una vera ala, il croato non ne ha e non ne avrà mai le caratteristiche. L’ambizioso e forse irrealizzabile progetto di Mancini è con ogni probabilità quello di trasformare Kovacic nel nuovo David Silva, almeno fino a gennaio, quando poi riaprirà il mercato e Thohir potrà regalare al nostro Mister calciatori più funzionali a giocare in quella posizione.
Da qui a gennaio però mancano ancora 6 partite da disputare (2 di Europa League e 4 di campionato) e l’assoluta priorità dell’Inter è quella di conquistare il maggior numero possibile di punti. Mancini dovrà dunque riuscire a trovare un compromesso tra le sue idee di gioco e gli uomini a disposizione, costruendo una squadra che possa essere in grado di dare sufficienti garanzie in vista dei prossimi impegni. Il primo test al quale l’Inter è chiamata a sottoporsi è quello di stasera contro il Dnipro in Europa League. Una vittoria contro gli ucraini ci consentirebbe di vincere il girone e di qualificarci con un turno d’anticipo ai sedicesimi di finale, trasformando la scomoda trasferta in Azerbaijan in una gita turistica o poco più. Mancini potrebbe tagliare questo primo traguardo proprio nel giorno del suo cinquantesimo compleanno, festeggiando una data così importante insieme ai tifosi nerazzurri questa sera a San Siro. Contro il Dnipro però il tecnico di Jesi dovrà scontare un turno di squalifica – rimediato quando allenava il Galatasary – e dunque sarà costretto a seguire la squadra dalla tribuna. Anche se non sarà presente sulla panchina nerazzurra, nella giornata di ieri Mancini si è presentato in conferenza stampa, sottolineando come l’Inter consideri l’Europa League una competizione molto importante.
“Dobbiamo chiudere il discorso qualificazione. Dobbiamo puntare alla Champions League con il 3° posto in campionato o vincendo l’Europa League” [Roberto Mancini]
Vincere questa coppa ci permetterebbe infatti di tornare nell’Europa che conta, con la possibilità di conquistare l’unico trofeo che manca nella bacheca nerazzurra: la Supercoppa Europea. Guardare dunque all’Europa League come ad una possibilità concreta di centrare l’obiettivo stagionale, non vivendola invece come un fastidioso ostacolo che si frappone sul cammino dell’Inter, è un passo decisivo verso la costruzione di una squadra nuovamente vincente. Tornare a primeggiare in Italia e in Europa non sarà certo semplice, la strada da percorrere sarà in salita, ma il tentativo del Mister è quello di infondere una nuova mentalità alla squadra. Si deve ricominciare a pensare in grande: è necessario farlo anche se i valori tecnici della rosa attuale non sono lontanamente paragonabili a quelli della prima Inter di Mancini.
Essere ambiziosi, non rimanere nel limbo della mediocrità, è il primo passo verso la costruzione di una squadra nuovamente competitiva ai massimi livelli. Mancini è un vincente ed è la persona giusta per guidare l’Inter in questa complicata fase storica. Oggi per lui è un giorno speciale, i cinquant’anni sono un traguardo importante ed è bello pensare che il Mister avrà la possibilità di vivere questo traguardo proprio all’Inter, club che allenava quando le candeline da spegnere sulla torta erano ancora quaranta. Di regali il tecnico nerazzurro ne riceverà tantissimi nella giornata di oggi, ma quel che gli chiediamo è di farsi e di farci il regalo più bello: far tornare l’Inter nell’Europa che conta, magari vincendo quell’Europa League nella quale la sua Inter sarà impegnata nel giorno del suo compleanno…