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Condò: “Zenga un simbolo dell’Inter, servirebbe uno come lui nella dirigenza nerazzurra”
Il cronista nel suo spazio su La Gazzetta dello Sport ha analizzato le ultime mosse della societàPaolo Condò, sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, ha analizzato il mercato dei nerazzurri: “Consapevole che il mercato di gennaio sarebbe stato difficile, Spalletti premette a ogni risposta sul tema un panegirico dei giocatori a sua disposizione: mossa perfetta finché la squadra macinava punti, un po’ stantia dopo due mesi di brodini, quando la rosa stessa – anziché sentirsi ripetere quanto è brava – avrebbe apprezzato un paio di inserimenti supplementari”.
Il giornalista ha poi presentato la sfida in programma questa sera contro il Crotone e ha parlato della società: “Detto questo, però, il ritorno di Zenga a San Siro suona minaccioso più per proprietà e dirigenza, nel senso che il confronto sentimentale è più stridente rispetto a quello tecnico. Chiamati a scegliere i loro eroi nella (bella) iniziativa della Hall of Fame, i tifosi dell’Inter stanno votando massicciamente Zenga tra i portieri, com’è giusto che sia. L’impressione è che nel voto ci sia anche il rimpianto per l’amore «acceso» che la gente continua a dimostrare – l’affluenza allo stadio parla chiaro – ma che la proprietà ha disperso dopo le costose fregature del 2016 (Gabigol e Joao Mario). E non è tanto un discorso di fondi investiti, quanto di carisma. L’Inter avrebbe bisogno di uno Zenga. Non in panchina, dove Spalletti merita tempo. Molto più in alto”.
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