Mazzarri: “Hernanes serviva, Guarin c’è. Dispiace per Branca”
Momento tutt’altro che semplice per l’Inter di Walter Mazzarri, che ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Sassuolo. Anche passioneinter.com era presente, e ha raccolto le parole del tecnico toscano: LA PARTITA – “Ora come ora il risultato conta più di tutto. I giocatori devono a tornare tranquilli come facevano ad inizio anno, dobbiamo sbloccarla per primi, è un po’ che non accade. Si sono innescati certi meccanismi negativi, dobbiamo stopparli”. GUARIN – “È stata una finestra invernale particolare, alcune scelte con la Juve sono state influenzate dal mercato. Ora si riparte da zero, lui è a disposizione e schiererò quelli che mi danno più garanzie. Ci sono anche i cambi, cercheremo di fare la nostra partita, tutti insieme”. THOHIR – “I suoi attestati di fiducia sono importanti, non avrei cambiato il mio modo di lavorare anche se non fosse stato detto, ma è importante dire certe cose in pubblico. Gli acquisti che abbiamo fatto dimostrano che c’è fiducia reciproca”. BRANCA LICENZIATO – “Sono cose umanamente tristi, dispiace. Nel nostro mestiere queste cose fanno parte del gioco, io gli faccio i miei migliori auguri”. TORNARE A VINCERE – “Alcune cose sono state fatte, speriamo che i risultati tornino presto dalla nostra”. SAMUEL, RANOCCHIA, CAMBIO SOCIETARIO – “Non è un anno facile, non è un momento florido a causa di dinamiche che sono sotto gli occhi di tutti. Tutte le cose che sono successe in società vanno valutate. Su Walter e Andrea non posso esprimermi, devo valutare le loro condizioni”. KOVACIC – “Avevo risposto ad una domanda dicendo che doveva marcare lui Pirlo. Non ho attaccato il ragazzo, ho sempre difeso i miei giocatori”. PALACIO – “Ci sono momenti in cui agli attaccanti non va bene nulla, è tipico. Può essere un momento di scarsa lucidità, ho parlato con Palacio che gioca sempre per la squadra, non ho nulla da rimproverargli. Ci serve segnare per primi, un episodio che sblocchi le cose”. HERNANES – “Serviva un giocatore così, per aiutare i giovani. Hernanes da solo non può risolvere le cose, ma è un tassello importante”. E’ QUESTO IL MIGLIOR MAZZARRI? – “Ci si è mai chiesti se in questo momento storico, con un altro allenatore, lo spogliatoio non si sarebbe mai sgretolato? A fine anno saprò dirvi se sono stato valore aggiunto oppure no. In tutti i club ci sono momenti dell’anno negativi, da noi ci sono state dinamiche diverse dalle altre squadre. La mia storia, i numeri dicono che sono sempre stato un valore aggiunto per le mie squadre”. TIFOSI – “Nell’ultima partita siamo stati tutti distratti, pubblico compreso. Il tifoso deve concentrarsi sulla squadra, incitandoci ci aiuta ad uscire da questo momento. Spero che domani vada così”. RALLENTAMENTO INTER – “Nel calcio ci sono tanti meccanismi. Può essere mancanza di fiducia, pressione eccessiva, poi è vero che quando si vince è tutto più semplice. Gli altri, poi, ci hanno studiato e ci stanno dietro. C’è anche il passaggio di società, la sfortuna. Una serie di fattori che ci hanno impedito di far bene, ora speriamo di svoltare”. KOVACIC-HERNANES-GUARIN TITOLARI? – “Col Parma ho fatto un esperimento: ho fatto giocare tutti i giocatori tecnici, ma la squadra non riusciva a reggere. Quindi ho pensato ad una squadra che concede poco e che costruisce”. DIFESA – “La partita con la Juve in quello stadio è un caso a parte. Sul secondo e terzo gol mi sono arrabbiato, non avessimo fatto quelle due sciocchezze ce la saremmo giocata fino all’ultimo. Quello che ci manca di più è il fare gol e risultato contro le squadre abbordabili”. ICARDI, ALVAREZ, CAMBIASSO – “Esteban finché non è a disposizione non so dirvi. Icardi si allena da due-tre settimane, si sta ritrovando con gli altri ma non ha 90′ nelle gambe. Nelle mie valutazioni tengo conto anche di questo. Alvarez potrebbe rimanere fuori per due-tre settimane”. Passioneinter.com chiede al mister del dualismo Kovacic-Hernanes “Con questi stimoli Hernanes potrà dare tanto, ma è già abituato agli alti livelli, per Kovacic è importante giocare con campioni così. Nel processo di crescita di un ragazzo che deve diventare campione c’è anche questo, Mateo in una squadra come quella del Triplete avrebbe giocato tranquillamente perché supportato dagli altri, in questo caso lo devo centellinare. Lui deve capire che anche un quarto d’ora a partita può essere importante”. SASSUOLO – “Individualmente sono una buona squadra, i miei ragazzi devono stare tranquilli e cercare di sbloccarla”.