Cagliari-Inter, Conte in conferenza: “Non prestiamo il fianco a chi ora sta godendo. Eriksen? Sta migliorando, arriverà il momento in cui lo mostrerà”
Le parole del tecnico leccese alla vigilia del match della Sardegna ArenaÈ già giornata di vigilia per l’Inter di Antonio Conte e dunque, come di consueto, di conferenza stampa. Appuntamento particolarmente importante con le parole del tecnico leccese che da Appiano Gentile ha risposto alle domande dei giornalisti, con i riflettori puntati addosso dopo quanto avvenuto mercoledì sera tra l’eliminazione dalla Champions League e le critiche ricevute per l’atteggiamento ostile mostrato nelle risposte del post-partita. Tantissime curiosità di formazione in vista della sfida di domani contro il Cagliari, con la possibilità di un ritorno da titolare per Christian Eriksen. Segui come sempre su PassioneInter la cronaca testuale della conferenza stampa di Antonio Conte a partire dalle ore 14.00.
Cagliari – “Contro il Cagliari è sempre una gara tosta e difficile, dobbiamo affrontarla nel modo giusto sin dall’inizio. L’uscita dalla Champions è stata dolorosa perché ci credevamo, avevamo rimesso in piedi la qualificazione. Ora è il momento di rialzare la testa anche se il morale non è alle stelle: sappiamo che bisogna affrontare subito la gara nel modo giusto”.
Vidal – “Arturo sarà ancora assente anche se ha già ripreso a lavorare, bisognerà riportarlo nelle migliori condizioni dopo il problema muscolare. Bisogna rispettare i tempi che non sono lunghi, ma richiedono molta pazienza”.
Messaggio post-eliminazione – “Voglio mandare un messaggio al popolo interista: non prestiamo il fianco a chi in questo momento sta godendo e spera di distruggere ciò che stiamo provando a creare dopo un anno e mezzo di lavoro. C’è troppa negatività, gli altri stanno accorgendosi di quanto stiamo facendo di buono. Noi siamo uniti e compatti, siamo tornati ad essere credibili anche se capisco che c’è impazienza dopo dieci anni senza trofei. Ma siamo ripartiti dalle fondamenta, serve il tempo giusto. Costruita la base, si può pensare al grattacielo. Il messaggio che voglio inviare è quello di rimanere compatti ed uniti. Facciamoci trovare così, non prestiamo il fianco a chi in questo momento sta godendo”.
Obbligo Scudetto – “Io ho intrapreso un percorso con l’Inter e la società è stata chiara: percorso di crescita, valorizzazione dei giovani per far diventare dei top i nostri prospetti. La proprietà è stata chiara ad agosto, dicendo che sarebbe stata una situazione molto difficile a livello finanziario per il Covid. Ci sarebbe stato un rallentamento ed avremmo dovuto essere uniti continuando il percorso iniziato l’anno precedente. A me la proprietà ha detto questo e penso che le dichiarazioni del presidente di ieri siano chiare. Per ora siamo in linea: detto questo l’eliminazione in Champions League brucia e chi mi conosce sa come la sto vivendo”.
Eriksen – “Chi ha detto che lui non stia migliorando? Magari voi lo vedete solamente nelle partite giocate. Sicuramente il compito di un allenatore è cercare di portare tutti al miglioramento e Christian sa benissimo che io lavoro sempre con grande onestà intellettuale, cercando sempre di migliorare tutti, sia quelli che hanno 18 anni che i più calcisticamente vecchi come Samir. Stiamo lavorando con lui cercando di migliorare alcuni aspetti, il mio compito è di mettermi a disposizione per far crescere tutti. Magari per Christian ci vorrà un po’ più di tempo, ma poi arriverà il momento in cui sboccerà e mostrerà il talento e i miglioramenti fatti”.
Difficoltà con le squadre chiuse – “È vero, in campionato molti si chiudono contro di noi. Rimaniamo però il miglior attacco e una squadra che crea tanto: è davvero strano che contro lo Shakhtar in 180 minuti non siamo riusciti a fare neanche un gol. Il fatto che le altre cerchino di parare i colpi è sintomo di rispetto e del fatto che sono consapevoli della nostra forza. Dobbiamo essere più cinici e cattivi per sfruttare le occasioni e vincere le partite”.
Salto di qualità – “Dobbiamo avere la pazienza di lavorare e crescere per affrontare le partite, magari senza avvertire troppa pressione che spesso porta a uno “sgonfiarsi”. È importante crescere anche da questo punto di vista, sapendo che ci sono partite che vanno vinte a prescindere, prima ancora di entrare in campo. Stiamo comunque parlando di una squadra che ha iniziato un percorso e sotto questo punto di vista ha ancora un bel po’ di strada da fare. Vedendo i calciatori però ho grande fiducia in loro e nella loro crescita, vedendo come si allenano”.
Scudetto – “Il fatto che ci siano rimaste campionato e Coppa Italia per me è un dolore perché siamo usciti dalla Champions League, ed anche il come siamo usciti lascia rammarico. Adesso dobbiamo concentrarci sul campionato, poi quando ricominceranno le coppe avremo, per adesso, due partite in meno da giocare rispetto agli altri. Questo è per ora il vantaggio che abbiamo”.
Mancato passaggio in Champions – “Io penso che in tutte le delusioni e le situazioni negative bisogna essere intelligenti e cercare di capire come migliorare per far sì che la volta successiva si sia più pronti. Alla fine penso che nel girone le partite che abbiamo pagato siano state quelle contro il Real Madrid, perché poi alla fine negli scontri diretti contro le altre due abbiamo dimostrato di meritare molto di più rispetto ai risultati ottenuti. Col Real invece, alla fine, siamo mancati anche perché ci siamo complicati da soli la vita, soprattutto a San Siro. Dobbiamo imparare a capire che ci sono momenti in cui il margine d’errore è ridotto al minimo”.
Aspettative alte rispetto alla qualità della rosa – “Io non ne voglio parlare in questi termini perché non è corretto. Sicuramente quando ho preso l’Inter la situazione, in quel momento, non era top. Lo sapevo, mi è stato detto e da parte mia c’è stata grande voglia di mettermi in gioco cercando di portare la squadra dove merita. Ho questa ambizione, voglia e speranza, sapendo che comunque oggi ci sono delle difficoltà che prima dell’estate non c’erano. Il Covid ha portato difficoltà importanti, ma non è giusto che ne parli io. Io devo solo lavorare a testa bassa, cercando di dare tutto per il bene dell’Inter e mettendoci sempre la faccia”.
Addio Godin – “Non penso sia giusto parlare di partenze e arrivi dei calciatori. Io ho grandissimo rispetto ed affetto nei confronti di Diego e per quello che mi ha dato l’anno scorso. Lui sa benissimo il mio pensiero nei suoi confronti e l’importante è che lo sappia lui, non gli altri”.
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