4 Giugno 2019

Sky – Decreto crescita, così l’Inter risparmierebbe 15 milioni per Conte: ad una condizione

Il tecnico può essere idoneo alla norma per gli impatriati

Ironia della sorte, del destino, o di quel che si voglia. Ma la notizia – portata alla luce da Sky Sport – è che l’Inter potrebbe godere di alcune agevolazioni sul costo lordo dello stipendio di Antonio Conte grazie ad un aggiornamento al Decreto crescita prodotto dal governo dell’omonimo Conte. In spiccioli: tra le varie cose, il Decreto crescita è una norma governativa che ha l’effetto di garantire una tassazione ridotta per chiunque torni in Italia dopo almeno due anni di permanenza all’estero, e questo – ufficialmente – per incentivare il ritorno in patria dei famosi “cervelli in fuga” che lasciano l’Italia per tentare fortuna all’estero. Ebbene: da che la norma è applicabile su chiunque rispetti la sopracitata condizione, potrebbe essere tranquillamente applicabile anche con Antonio Conte, e a trarne beneficio non sarebbe altro che l’Inter.

Come sa chiunque abbia minime conoscenze in materia, il pagamento delle imposte dirette dei lavoratori dipendenti spetta alle aziende, che si accollano lo stipendio lordo (quello netto, cioè quello che effettivamente finisce in tasca al dipendente, più le tasse). Di base, l’operazione Antonio Conte – comprensiva di esonero di Spalletti e staff, e ingaggio di Conte e staff – costerà all’Inter 70 milioni di euro, e solo Antonio Conte costerebbe annualmente 20-22 milioni annui alla luce dei suoi 10-11 milioni netti di stipendio. Ebbene, per effetto del Decreto crescita, l’Inter potrebbe risparmiare 7-8 milioni annui, col costo che scenderebbe intorno ai 13-14 milioni, questo solamente se – però – Antonio Conte non abbia riportato la propria residenza fiscale in Italia. Altrimenti addio sgravi fiscali, che – se ottenuti – potrerebbero all’Inter un beneficio economico reinvestibile direttamente sul mercato.

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