Ci sono diversi motivi che ci spingono a pensare che Antonio Conte, dopo gli sforzi di inizio stagione, non ha assolutamente bisogno di cambiare. Il tecnico leccese, a partire dalla sfida col Sassuolo, sembra essere tornato al passato e ci sono quattro indicatori importanti che danno prova di quanto detto. Il primo, innanzitutto, lo si vede dall’atteggiamento: se in partita non smette un secondo di telecomandare la sua squadra, anche nelle dichiarazioni fuori dal campo è tornato mediaticamente molto aggressivo come un anno fa. Un aspetto psicologico che evidentemente utilizza soprattutto per proteggere la squadra da attacchi esterni e compattare l’ambiente.
Dopo il tema mentale viene quello tattico, perché sempre dalla trasferta di Reggio Emilia c’è stato un ritorno al 3-5-2. In quel caso fu Barella a schierarsi davanti alla difesa, mentre in Europa il ritorno di Brozovic in campo ha riportato il croato da regista ed il centrocampista sardo come mezz’ala insieme a Gagliardini. Insomma, un modulo che garantisce maggiore equilibrio e che riesce a schermare meglio gli attacchi avversari senza mandare in affanno come in altre occasioni i tre difensori. Ne consegue, difatti, che il baricentro si è abbassato di qualche metro, il possesso palla è diminuito in favore di ripartenze che hanno ridato alla squadra imprevedibilità.
Penultimo punto riguarda la condizione fisica: finalmente si stanno vedendo i frutti del duro lavoro di Conte e del suo staff capitanato da Pintus. Del resto l’Inter è stata la squadra che ha avuto meno tempo a disposizione per rimettersi in sesto visto che ha terminato la stagione molto tardi con la finale di Europa League del 21 agosto e, come ribadito puntualmente dallo stesso allenatore, molti calciatori non hanno avuto nemmeno l’opportunità di riposare.
Ultimo, ma non meno importante, è l’approccio che adesso propone in campo la formazione nerazzurra. Come specificato sulle pagine de La Gazzetta dello Sport questa mattina, l’Inter nelle ultime due gare ha ricominciato a segnare nella prima mezz’ora, una caratteristica che aveva mantenuto nel girone di andata della scorsa stagione e che adesso ha per fortuna ripreso. Andare subito in vantaggio per cercare di imporre il proprio gioco, gestire la partita ed aspettare che gli avversari si sbilancino per colpire ed allungare il risultato.
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