Antonio Conte rompe il silenzio e torna a parlare dopo l’addio all’Inter. L’ex tecnico nerazzurro è intervenuto sulle frequenze di Radio 1 durante il programma Radio Anch’io Lo Sport.
– ANNO SABATICO: “Sarò fermo un anno, per una situazione non voluta. Cercherò di sfruttare quest’occasione nel migliore dei modi e di studiare, vedrò calcio e approfondirò determinate situazioni, sfrutterò il periodo anche per stare di più con la famiglia e al tempo stesso lavorare. Come dico sempre il calcio è in evoluzione e va avanti”.
– EUROPEI E ITALIA: “Il giudizio fin qui è sicuramente positivo, la Nazionale ha superato il girone con grande entusiasmo facendo vedere unità d’intenti e voglia da parte di tutti. La squadra ha dimostrato continuità, grandi meriti nel voler vincere la partita. Oggi si pone come una delle candidate ad arrivare fino in fondo. C’è grande compattezza ed equilibrio tra le due fasi e questa è la cosa più importante se ambisci a dei risultati straordinari. Bisognerà aspettare le partite più probanti ma è giusto essere molto fiduciosi perché questi numeri non possono essere un caso”.
SUL BELGIO DI LUKAKU – “Il Belgio negli ultimi anni è sempre stato davanti nel ranking Fifa, questo dimostra la qualità dei giocatori. Il dato di fatto è che ancora non hanno raccolto nulla a livello di soddisfazioni. Per i calciatori che hanno possono candidarsi a vincere, ma quando arrivi al momento caldo devi dimostrare di aver fatto un salto di qualità perché le vittorie ti portano nella storia, non il ranking. Le potenzialità sono enormi, ma devono coronare questo periodo con una vittoria, altrimenti nessuno si ricorderà di loro”.
SU ERIKSEN –“Sono stati momenti orribili che ho vissuto da solo purtroppo. Sono momenti in cui vorresti avere qualcuno a fianco. E’ accaduto qualcosa di brutto, ci saremmo rimasti male per chiunque ma se sei stati un anno e mezzo con una persona e la vedi con gli occhi sbarrati stai male. Mi ha colpito in maniera profonda. Sono contento perché si è risolta nella maniera migliore, Christian è tornato a vivere ed è la cosa più importante. Che ritrovi la serenità con la sua famiglia. Bisogna ringraziare i compagni per la compostezza avuta e chi è intervenuto perché per queste situazioni bisogna essere preparati. Accadono una volta su centomila. Auguro a Christian di stare sereno e tranquillo e godersi la vita. Ci sarà il tempo per fare le valutazioni. Oggi la cosa più importante è vivere, il calcio verrà dopo”.
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