Un mese dopo, pare ovvio che Antonio Conte non alzi più la voce: nell’arco di un mese, Giuseppe Marotta l’ha rifornito di quasi tutto quello che chiedeva, da Hakimi a Vidal, da Kolarov alla permanenza di Lautaro Martinez. Pare ovvio che Conte soprassieda al far tremare i muri, perché quelli hanno già tremato e perché prima di un debutto in campionato non c’è niente da far tremare: c’è semmai da costruire, e la conferenza stampa di questo pomeriggio – con allenatore e amministratore delegato davanti ai microfoni – pare essere stata indirizzata esattamente in questo senso. Dopodiché, ciascuno può pensare ai retroscena che vuole, ciascuno può farsi il filmino del dietro le quinte off the records, dove in realtà Conte e Marotta abbiano intessuto una pace solo apparente, una tregua armata. Però – problema – così non sembra essere.
Ha detto Antonio Conte in conferenza stampa: “Io continuerò a fare quello che so fare meglio con i calciatori. Sarà una stagione molto più difficile”, con riferimento a questa rispetto a quella scorsa. Marotta, dal canto suo, ha ufficialmente fissato gli obiettivi (segniamoceli, magari): “Una partecipazione con decoro alla Champions League e arrivare tra le prime quattro in Serie A – ha affermato – Siamo consapevoli del passato e dobbiamo continuare così”. Marotta, poi, Conte se l’è vezzeggiato, ma il suo è parso tutt’altro che un vezzeggiamento di circostanza, a partire dalla scorsa stagione: “Lavoro straordinario da parte di tutti, soprattutto di Conte di cui conoscevamo già il modo di lavorare. Abbiamo giocato una finale di Europa League, in campionato siamo arrivati secondi a un solo punto dalla Juventus”.
Ed ecco, forse proprio sulla scorsa stagione – o meglio, sull’epilogo, soprattutto verbale, della scorsa stagione – sono arrivate le parole più interessante, sia da Conte che da Marotta. Versione di Conte: “Non ci sono state incomprensioni, bensì confronti. Ci sta che ognuno esponga vedute differenti, punti di vista che possono anche non convergere. L’importante è mantenere la lealtà e l’onestà, che con il club ci sono sempre state”. Versione di Marotta, la stessa: “Confronto? Spero avvenga anche quest’anno, perché vuol dire che c’è voglia di crescere. Siamo abituato a tutto ciò, e sono confronti che hanno sempre fruttato cose positive. Non mi aspetto un Conte diverso, mi sorprenderei. Lavoriamo insieme ormai da cinque anni e ora vogliamo portare risultati importanti per l’Inter. Senza tensione ci sarebbe rilassamento e quindi non porterebbe poi la giusta competitività”. Volete un riassunto? Eccolo: tra Conte e Marotta la pace è ormai ufficiale. E i più cupi retroscenisti ne scrivano quello che credono.
>>>Sostienici su Patreon per avere accesso ai contenuti esclusivi<<<
Le ultime sulle scelte dei due allenatori
Il pagellone del centrocampo nerazzurro
Il centrale via a fine stagione
Il calciatore prova a strappare un contratto importante
Tutte le occasioni di mercato dell'estate 2025
Il nostro ultimo approfondimento