L’aspetto economico, il progetto e non solo: #ConteOut è davvero la soluzione?
La nostra analisi sul futuro dell'allenatore dell'InterESONERO, PERCHE’ NO
12 MILIONI – Sono 12 milioni i motivi per i quali l’esonero di Antonio Conte non può essere una soluzione percorribile. In un momento storico del genere e con già lo stipendio di Luciano Spalletti a carico, l’Inter non può assolutamente permettersi di pagare un altro stipendio, soprattutto con questi numeri. Ma non solo. Andare avanti senza l’ex ct – uno dei migliori in circolazione – significherebbe andare su un’alternativa di altrettanto livello. L’ombra di Massimiliano Allegri già in estate era molto presente, ma economicamente si andrebbe a presentare una situazione (quasi) ingestibile.
I “SUOI” GIOCATORI – La rosa attuale di questa Inter è composta per lo più da calciatori “di” Antonio Conte. Li ha scelti, li ha inseguiti, li ha coccolati ed infine li ha avuti. Gli esempi di Romelu Lukaku e di Arturo Vidal sono forse i più lampanti. Solo Conte può cambiare le carte in tavola. Solo Conte conosce davvero questa squadra. Solo Conte può toccare le corde giuste per arrivare ad un cambio di rotta inevitabile.
PROGETTO – Dal 22 maggio 2010, ovvero dal post José Mourinho, l’Inter ha cambiato ben 12 allenatori. Da Benitez a Spalletti, passando Pioli o Gasperini, nessuno è riuscito nell’intento – per colpa loro e non – di portare a termine un progetto. Cambiare Antonio Conte significherebbe chiudere un altro, l’ennesimo ciclo da 10 anni a questa parte. Questa società non può permetterselo, la tifoseria non lo merita. Il momento è sicuramente complicato, forse uno dei peggiori degli ultimi tempi, ma continuare con Conte significherebbe cercare di dare un minimo di continuità ad una squadra che deve tornare nell’élite europea.