Intervistato da Radio Sportiva, l’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti ha ricordato Mario Corso, storico calciatore della squadra che con il padre Angelo ha dominato l’Italia e l’Europa, scomparsa stamattina: “La sua particolarità è quella di essere stato un calciatore eccezionale: inventava calcio ed è stato per le emozioni che dava ai tifosi il numero uno. Tutte le nazionali del mondo lo avrebbero voluto. Era una persona schiva ma amante della libertà, e questo aspetto lo esprimeva nel calcio, uscendo dagli schemi e mettendo in condizione la squadra di vincere tanti trofei”.
Moratti continua: “Lui ha fatto anche l’allenatore, era bravo ma il suo amore era per l’Inter e quindi preferiva vivere a Milano rimanendo vicino alla società. Il bello di Corso è che ti inventava una finta che non avei mai visto prima: era continuo, ha giocato tantissime partite ed è difficilissimo confrontarlo con qualche altro giocatore, era un pezzo unico. Aveva molto buon senso ma era appassionato di calcio e quello che a lui piaceva era indicare giocatori giovani che vedeva in giro e che avessero almeno un po’ di classe. Se ne va un altro pezzo di un calcio di altri tempi”.