Costoso ma vincente, esigente ma efficace: Marotta stravede per Conte e vota per lui
L'ex allenatore del Chelsea è il preferito del nuovo ad nerazzurro
La passeggiata milanese di qualche giorno fa non è in alcun modo collegata con il suo possibile futuro in nerazzurro, visto che l’Inter ed Antonio Conte, ancora, non hanno avuto contatti veri e propri. Inoltre, sciocco sarebbe stato organizzare un incontro in centro a Milano, l’ultimo giorno di calciomercato nonché giorno di una delle partite più decisive di questa stagione, purtroppo persa dalla squadra di Spalletti. Ma che le strade di Conte e dell’Inter possano incrociarsi è evidente, come è chiara l’ammirazione che Beppe Marotta ha per lui.
Conte-Inter, un matrimonio che s’ha da fare
Beppe Marotta che l’ha avuto alla Juventus, così come Dario Baccin, braccio destro di Ausilio, con cui ha collaborato al Siena. Ed Ausilio che, a sua volta, lo ha corteggiato a lungo nell’estate del 2017. Insomma, il nome di Antonio Conte non è del tutto nuovo nell’ambiente nerazzurro, anche se buona parte dei tifosi lo associa ad un simbolo di juventinità molto marcato e, per questo motivo, non lo vorrebbe in società. Ma d’altronde queste erano anche cose che si dicevano dello stesso Marotta, che però, una volta arrivato, è stato subito benedetto dai tifosi per il pugno duro dimostrato in alcune situazioni (chiedere a Nainggolan per eventuali chiarimenti).
Conte-Inter, i motivi del ‘sì’
Vero è che Antonio Conte non è un allenatore facile da trattare: è esigente, a volte vulcanico, sicuramente costoso. Ma è anche vero che, a fronte di queste caratteristiche, il suo lavoro sa farlo molto bene. La capacità di tirare fuori il meglio anche da calciatori sulla carta di basso livello, ad esempio, è una sua peculiarità riconosciuta: basti pensare al rendimento che ebbero ragazzi come Giaccherini e Padoin nella loro esperienza alla Juventus. Inoltre, il tecnico leccese è noto anche per saper lavorare al meglio su tutti gli aspetti psicofisici di una squadra. Quindi sia a livello psicologico, instaurando una mentalità vincente, sia a livello fisico, dovendo preparare i calciatori ad un gioco, il suo, corale, bello ma anche (e necessariamente) molto dispendioso a livello di energie.
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