Cottarelli: “Interspac, proposta entro due mesi. Obiettivo proprietà del club? Non escludo nulla”
Le parole dell'economista all'evento sull'azionariato popolareCarlo Cottarelli, presidente dell’Interspac, ha rilasciato diverse dichiarazioni nell’evento “Se non ora quando?” tenutosi sull’azionariato popolare questa mattina. L’economista ha presentato diversi punti sul progetto Interspac. Ecco le sue parole:
AZIONARIATO POPOLARE – “La presenza di un potenziale di centinaia di migliaia di tifosi rappresenta la base dell’azionariato popolare. Il nostro sarebbe un caso unico a livello mondiale, almeno nel calcio. La motivazione principale è quella dell’amore per la squadra e il desiderio di dare una stabilità che forse non c’è stata negli ultimi anni (non nell’Inter ma in tutte le società italiane).
LE DIFFICOLTÁ – “Il primo ostacolo è coordinare un numero potenzialmente molto alto di persone. Visti i risultati del sondaggio, credo sia possibile raggiungere numeri molto più grandi dei centomila questionari compilati. Abbiamo speso qualche migliaia di euro per pubblicizzare la cosa, se si passasse alla vera operazione di raccolta fondi bisognerebbe investire di più. Metà degli interisti che ho incontrato non sapeva o non aveva capito l’importanza della questione. Occorrerà un’adeguata organizzazione. Abbiamo oltre 350 persone tra imprenditori, manager e professionisti che potrebbero mettere qualcosa in più del semplice tifoso e vorremmo avere degli investitori come quelli del Bayern (le tre A). Coordinare queste tre realtà è complicato e la struttura di governance è necessaria. Il secondo problema è che occorre un modello finanziariamente sostenibile”.
I VANTAGGI – “L’immissione di capitale dei tifosi non richiede remunerazione consente quindi di sostituire debito con capitale, questo permette di risparmiare decine di milioni in spese di interessi. L’esperienza in Germania suggerisce che le entrate commerciali e da stadio possono essere più elevate con l’azionariato popolare per il legame più stretto che si lega coi tifosi. Nelle società con azionariato popolare c’è un modesto contributo associativo annuale che può essere di circa 50-60 euro come accade sempre al Bayern.
LO SCOPO – “Vogliamo rafforzare la società col capitale dei tifosi interisti. Abbiamo quasi scelto l’advisor con cui organizzare un piano economico e di governance: contiamo di presentare una proposta nel giro di un paio di mesi. La cosa è difficile ma questo è l’obiettivo. Se ci fosse interesse da parte della proprietà allora passeremmo alla raccolta da parte dei tifosi e degli investitori”.
CONTROLLO DELLA PROPRIETÁ – Nella seconda parte del seminario, si è tenuta una tavola rotonda affinché diversi giornalisti potessero dare la propria opinione e formulare diverse domande a Cottarelli. Una di queste, da parte del giornalista Marco Civoli, si è concentrata sulle intenzioni da parte di Interspac di diventare proprietaria dell’Inter. Questa la risposta dell’economista: “L’ambizione è quella, certo, ma soltanto se si raccolgono abbastanza risorse. Io non credo però che l’entrata in maggioranza sia l’unica via percorribile, ma diventa possibile se si ottengono abbastanza risorse. Se questa speranza diventerà realtà, vedremo. Non escludo niente, dobbiamo rimboccarci le maniche”.