Cottarelli: “Lasciamo lavorare Spalletti, è molto bravo. Interspac? Vedremo cosa diventerà…”
Il leader della neo nata società 'Interspac' si racconta a La Gazzetta dello SportLa notizia della creazione della società di tifosi-vip Interspac aveva destato stupore, e ora, in un’intervista a La Gazzetta dello Sport, il leader della stessa, l’economista Carlo Cottarelli, ha voluto spiegare più nel dettaglio la vicenda, oltre a dire la sua sui temi più caldi di casa Inter. Ecco le sue parole.
INTER-PSV – “Se parliamo dell’Inter, è stato un suicidio. Ero in tv, a DiMartedì, non ho visto la partita con il PSV. Quando è terminata la puntata e ho scoperto che non eravamo riusciti a battere gli olandesi ed eravamo stati eliminati dalla Champions, non ci potevo credere. Ma è stato un turno catastrofico per tutto il calcio italiano”.
SOSTEGNO DI INTERSPAC – “(Ride) La nostra è una società neonata che non ha ancora capito cosa fare da grande. L’Inter riparte da un dirigente molto capace quale Beppe Marotta“.
MAROTTA – “Io non so dove Marotta porterà l’Inter, posso solo immaginarlo e augurarmelo, ma so che per la società, l’ambiente, a squadra questo è un “acquisto” fondamentale. Mi viene un paragone molto alto…”.
PARAGONE – “Mi ricorda quando il grande Italo Allodi fece il percorso inverso, passando dall’Inter alla Juventus. Cambiò tutto, da quel momento in poi i bianconeri cominciarono a vincere”.
COLMARE IL GAP CON LA JUVE – “Se dovesse farsi carico di un nuovo progetto, che consenta alla società di fare un vero salto di qualità, perché no? Ci sono tutti i presupposti. Ora la Juve sembra davvero irraggiungibile, ma credo sia dovere di una società della solidità dell’Inter provare ad avvicinarla, anche perché oggi mi sembra l’unica italiana per struttura societaria in grado di farlo”.
RUOLO DI INTERSPAC – “Non lo sappiamo ancora. Abbiamo messo insieme risorse, competenze, passioni. Il progetto è ambizioso, ma siamo stati fermi tre mesi per qualche incomprensione interna. Dobbiamo decidere
presto se e come muoverci. È una società nata con l’obiettivo di investire nel calcio, un settore in espansione, e mi auguro che lo faccia quanto prima. Al momento non posso e non sono in grado di dire di più”.
INTENZIONI – “Ognuno può farsi l’idea che vuole. Inter sta anche per internazionale… Certo, l’Inter è nei nostri cuori, se ce ne sarà la possibilità non ci tireremo indietro. Intanto io che sono il presidente di Interspac srl mi auguro che questa iniziativa riparta subito”.
LASCIARE SAN SIRO – “Ci sono legato per mille ricordi, ma se un nuovo stadio, di proprietà, aiuterà a vincere, ben venga”.
ACCORDO CON IL MILAN – “Questo non lo so, mi sembra prematuro”.
STAGIONE – “La Juve purtroppo fa un campionato a parte, ma abbiamo ancora tutte le possibilità di arrivare secondi. Se riuscissimo almeno a batterli nel ritorno, a Milano, la stagione avrebbe già un gusto migliore”.
VINCERE L’EUROPA LEAGUE – “Non è la Champions, ma è pur sempre un trofeo. Ci sono i mezzi per arrivare in fondo alla Coppa, raggiungere il secondo posto in campionato, vincere una partita secca con i bianconeri. Perché rinunciare a qualcosa?”.
SPALLETTI – “Lasciamolo lavorare in pace, è molto bravo”.
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