Da Bologna al Bologna, Radja Nainggolan e un girone infernale: dall’inchino al rigore sbagliato
Ripercorriamo assieme le tappe più importanti dell'avventura di Nainggolan all'Inter, dal suo arrivo fino al rigore sbagliato contro la LazioRadja Nainggolan è sicuramente il giocatore che ha deluso di più le aspettative in questa stagione. Arrivato in estate dalla Roma, a fronte di un corrispettivo di 38 milioni di euro tra cui anche il cartellino di Nicolò Zaniolo, il belga doveva essere l’arma in più che Spalletti sognava in mezzo al campo. I suoi inserimenti e la sua grinta dovevano essere il nuovo motore da cui ripartire quest’anno. Era il 24 giugno 2018 quando i tifosi dell’Inter lo accolsero con grande entusiasmo al suo arrivo in hotel a Milano. Un vero e proprio colpo di mercato realizzato per i tifosi, dopo mesi di rumors di accostamenti tra il giocatore e la società.
La stagione del belga era partita bene: esattamente un girone fa segnava la sua prima rete in nerazzurro, manco a farlo apposta grazie ad un suo inserimento da dietro, un destro preciso che permise all’Inter di sbloccare la trasferta di Bologna, partita vinta poi 0-3. La sua esultanza? Un’inchino, quasi a volersi presentare nuovamente ai tifosi dopo aver saltato le prime due gare di campionato per i fastidi che si portava dietro dal ritiro estivo.
La sua avventura nerazzurra continua sulle ali dell’entusiasmo, quando il 3 ottobre rifila il primo gol in Champions League con la maglia nerazzurra al PSV Eindhoven, sfornando una prestazione sontuosa, fatta di recuperi, corsa, sponde e appunto il gol che fece partire la rimonta dell’Inter. Fu di fatto una partita importante perché lasciava presagire un continuo e progressivo ambientamento sia dentro che fuori dal campo.
E invece, da li in poi cominciarono i problemi: il 21 ottobre nel derby contro il Milan, si procura un infortunio durante un contrasto con Lucas Biglia. La diagnosi fu una distorsione alla caviglia, tempo di recupero due settimane. Torna il 3 novembre nella netta vittoria per 5-0 contro il Genoa, dove Spalletti lo lancia in campo gli ultimi sei minuti, tanti bastano per andare a segno di testa siglando il suo terzo gol nerazzurro.
Nelle partite successive Nainggolan non brilla, appare visibilmente fuori condizione, e i tifosi cominciano a chiedersi il vero valore di questo giocatore così tanto voluto in squdra. Si arriva così a domenica 23, il giorno dopo il deludente pareggio all’ultimo secondo contro il Chievo, quando la società nerazzurra dirama un comunicato in cui annuncia la momentanea sospensione del giocatore per motivi disciplinari e la sua certa assenza al big match Inter-Napoli. Il mondo interista è incredulo e deluso e si cominciano a ipotizzare le diverse ragioni che possano aver portato a questa decisione. A far scoppiare definitivamente il caso però sono dei presunti messaggi audio che vengono diffusi in rete in cui si sentirebbe proprio Nainggolan esprimere la sua voglia di tornare a Roma, confermando il suo “mal di pancia” milanese.
Lo strappo con i tifosi è ormai irreparabile, e tra i diversi imputati della situazione che si è venuta a creare, secondo i tifosi, c’è anche Luciano Spalletti, reo di averlo voluto così fortemente all’Inter. Il resto è cronaca di questi giorni: l’Inter si gioca l’accesso alla semifinale di Coppa Italia con la Lazio e si arriva fino ai calci di rigore. Sul 4-4 Nainggolan si appresta a tirare quello potenzialmente decisivo, ma lo manda alto sopra la traversa, condannando l’Inter all’eliminazione.
Un giocatore che non ha saputo rispettare le aspettative con cui era stato accolto e che, nonostante l’affetto dei tifosi, non è mai riuscito a calarsi appieno nel mondo Inter. Chissà se rivedremo mai il vero Radja Nainggolan.
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