Da Toldo a Batistuta, la top 11 dei doppi ex di Inter e Fiorentina: che squadra!

La venticinquesima giornata della Serie A, si concluderà con il posticipo del Franchi (ore 20.30) tra la Fiorentina e l'Inter. Nel corso della storia ci sono stati molti giocatori che hanno vestito entrambe la maglie: noi di Passioneinter.com abbiamo stilato la top 11, schierata con il 3-4-3 (di dubbio equilibrio tattico, ma ce lo consentirete per l'occasione!). Toldo Considerato uno dei migliori portieri della sua generazione, Francesco Toldo ha indossato la maglia della Fiorentina dal 1993 al 2001, collezionando 257 presenze. Anche per cercare di salvare la società in fallimento, l’estremo difensore veneto si trasferì all’Inter, dove rimase fino al 2010. A Milano ha disputato 233 sfide, contraddistinte da alti e bassi. All’inizio, infatti, fu schierato titolare, ma in seguito all’acquisto di Julio Cesar, ricoprì il ruolo di secondo. In nerazzurro ha conquistato 5 Scudetti, 3 Coppe Italia, 3 Supercoppe Italiane e 1 Champions League. Al termine della sua carriera si è occupato del progetto “Inter Campus” e da una sua idea nacque “Inter Forever”. Adani Difensore con il vizio del gol, che ha conquistato il cuore dei tifosi grazie alla sua dedizione e al suo spirito di squadra. Queste le caratteristiche principali, che hanno segnato la carriera dell’ex difensore, Daniele Adani, che ha militato nella Fiorentina dal 1999 al 2002, collezionando 97 presenze e siglando 5 reti, prima di trasferirsi all’Inter dove rimase fino al 2004. In 2 anni di permanenza collezionò 45 presenze in tutte le competizioni, realizzando 5 gol, di cui uno alla Juventus, in una semifinale di Coppa Italia, che non servì ad evitare l’eliminazione ai calci di rigori. Oggi, invece, i sostenitori della compagine milanese lo ricordano per alcune telecronache. Serena L’ex difensore Michele Serena, ha militato nella Fiorentina dal 1995 al 1998 (69 presenze e 3 gol) e nell’Inter dal 2001 al 2003 (25 presenze e 0 gol). L'esperienza in nerazzurro è stata limitata dai frequenti infortuni, che gli hanno impedito di rendere al meglio. Oggi Serena è un allenatore di calcio e proprio ieri ha rassegnato le sue dimissioni da tecnico del Vicenza, al termine dell'ennesima sconfitta contro il Virtus Verona. Passarella Il Mondiale può cambiarti la vita. Lo sa bene il difensore argentino, Daniel Passarella, che grazie alle sue prestazioni nell’edizione del 1982, fu acquistato dalla Fiorentina. Nella suo quadriennio in viola disputò 139 sfide e siglò 35 gol. Più breve la sua esperienza in nerazzurro che durò dal 1986 al 1988, in cui realizzò ben 15 reti. Il classe 53’ fu protagonista di un episodio spiacevole. L’8 marzo 1987 l’Inter sfidò in trasferta la Sampdoria. I liguri vincevano 3-1 e un raccattapalle ritardava la ripresa del gioco. Il "Caudillo" (il Condottiero) si innervosì, prese a calci il sedicenne e fu condannato a 6 giornate di squalifica e a pagare una multa di 5 milioni. Berti Molto spesso nella storia del calcio ci sono state trattative di mercato tra l’Inter e la Fiorentina. Tra queste c’è quella del centrocampista Nicola Berti, che fu lanciato dai viola, ma visse i migliori anni della sua carriera a Milano. Era l’estate del 1988 quando l’allora presidente Ernesto Pellegrini lo strappò per 8 miliardi di lire al Napoli, che aveva già un accordo con la società toscana. Con due reti realizzate nelle finali contribuì alla conquista della Coppa Uefa nel 1991 e nel 1994. La sua esperienza si concluse nel 1998, dopo 311 presenze e 41 marcature. Oriali Il nerazzurro, per lui, è come una seconda pelle. Il centrocampista italiano, cresciuto nel settore giovanile, ha difeso i colori della Beneamata per quasi 30 anni. Nel dettaglio tra il 1970 e il 1983 ha collezionato 392 presenze, impreziosite da 43 reti e dalla vittorie di 2 Scudetti e 2 Coppe Italia. Tutti lo ricordano come mediano, ma nella stagione 1979-1980, quando la compagine allenata da Eugenio Bersellini, si laureò Campione d'Italia, ricoprì anche il ruolo di terzino e quello di ala. Poi decise di lasciare l’Inter per concludere la sua carriera nella Fiorentina (107 presenze e 7 reti dal 1983 al 1978). Poi nel 1999 il ritorno, nella nuova veste da dirigente, culminata con i trionfi del 2010. Pizarro L'Inter lo prelevò dall'Udinese per una cifra pari a 12 milioni di euro nel 2015. Il centrocampista cileno, però, non riuscì a rispettare le forti aspettative sul suo conto e dopo una sola stagione (39 presenze e 3 gol) fu ceduto alla Roma. A Firenze, invece, fu protagonista di una vera propria rinascita dal punto di vista personale. Baggio Roberto Baggio, è stato amato da tutti, ma i primi a farlo sono stati i tifosi della Fiorentina. E' passata, infatti, alla storia la loro protesta quando fu annunciata la cessione alla Juventus. Quando tornò per la prima da ex, non volle tirare un calcio di rigore e quando fu sostituito raccolse una sciarpa viola lanciata dagli spalti. Dal 1985 al 1990, collezionò 98 presenze e 30 reti. Meno positivo, invece, il suo periodo milanese, contraddistinto da qualche giorno di gloria. In una sfida valida per il girone di Champions League della stagione 1998-1999, fu decisivo con la sua doppietta per battere 3-1 il Real Madrid. L’altro lo visse il 20 maggio del 2000 a Parma, nello spareggio per un posto nei preliminari di Champions League. Anche in quella circostanza il Divin Codino siglò due gol e il match si concluse con il punteggio di 3-1. Risale al periodo lombardo il rifiuto alla proposta dell'ex allenatore, Marcello Lippi, che gli chiese di diventare la sua spia all’interno dello spogliatoio. La frattura totale produsse numerose panchine e la cessione al Brescia. Adriano L'Inter prelevò Adriano dal Flamengo nell'estate del 2001. Da quel momento iniziò una lunga storia, che durò fino alla stagione 2008-2009, caratterizzata dai prestiti alla Fiorentina, al Parma e al San Paolo. Il periodo trascorso in Toscana nel 2001- 2002 (6 reti in 15 presenze) gli permise di crescere e giocare con continuità, mentre l’esperienza milanese coincise da un lato con la sua consacrazione (74 reti in 177 presenze) e dall'altro con i successi più importanti della sua carriera (3 Scudetti, 2 Coppe Italia e 3 Supercoppe Italiane). Aveva tutto il talento necessario per essere un campione, ma i problemi legati alla depressione non gli hanno permesso di mostrarlo sempre. Vieri Oggi le cifre altissime del mercato per acquistare i più forti giocatori sembrano quasi una normalità. Nel 1999, invece, i 90 milioni di lire (69 in contanti più il cartellino di Diego Simeone, valutato 21 milioni) spesi dall’Inter per acquistare il centravanti della Lazio, destarono particolare scalpore. La sua vita nerazzurra è stata contraddistinta dalle 103 reti realizzate in 143 presenze che gli hanno permesso di diventare l'ottavo marcatore della storia della società. L'ex numero 32, vinse solo 1 Coppa Italia e fuori dal campo tutti ricordano la vicenda legata ai pedinamenti dell’ex presidente, Massimo Moratti. La Fiorentina, invece, rappresentò una delle ultime tappe della sua carriera. Nella stagione 2007 - 2008 disputò 39 partite e realizzò 9 reti. Batistuta Come il suo predecessore è stato uno dei grandi attaccanti degli anni 90’. A differenza di Vieri, però, ha vissuto la fase più bella della sua carriera a Firenze, dove ha siglato 160 reti in 256 presenze dal 1991 al 2000. Il periodo nerazzurro, invece, durò solo 6 mesi (da gennaio a giugno 2013) e fu segnato dalle 12 presenze e dalle 2 reti.

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Batistuta

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