Dal 9-1 dei ragazzini a Pjanic-Rafinha, passando Ronaldo-Iuliano: sessant’anni di derby d’Italia (e polemiche). Gli incontri più discussi
Gli striscioni sull'Heysel, le sassate al pullman interista, calci, pugni e molto altroL’interista medio e lo juventino medio non perdono mai occasione di “scannarsi” (almeno verbalmente) tra di loro. L’interista e lo juventino, per dire, ci mettono tre secondi per iniziare a darsi a vicenda del “ladro” e del “prescritto”: riferimenti (ovvi) a Calciopoli, delle cui sentenze però – sia sportive che penali – è assai raro che il tifoso medio si sia mai andato a leggere le carte. L’interista medio e lo juventino medio, in alternativa, non sempre conoscono il regolamento in tutte le sue sfumature, i suoi codicilli e le sue varianti: ma basta un episodio dubbio, uno solo – e non necessariamente in un derby d’Italia – affinché partano reciproche accuse di ruberie varie, magheggi e tanta altra roba che è normale amministrazione se si parla di due tifoserie che – semplicemente – non si sopportano.
ANCORA IN TRIBUNALE – Poco normale è se le schermaglie riguardano non le tifoserie ma le società. La faccenda dello Scudetto di cartone – ad esempio – la conoscono tutti, e purtroppo non è solo una delle tante cose decodificabili alla voce campanilismo. Le sentenze – le carte di Calciopoli, appunto – dicono che la Juventus non può riavere indietro gli Scudetti del 2005 e del 2006, ma almeno per quest’ultimo (che è andato assegnato, ricordiamo, all’Inter) sono ancora in corso battaglie legali tra due società che sembravano essersi riappacificate, dopo che Agnelli in tempi non sospetti progettava di prendersi i vertici del calcio italiano insieme a Moratti (presidente nerazzurro all’epoca degli Scudetti “cartonati”). Ebbene: lo scorso 13 dicembre la Cassazione aveva stabilito che i ricorsi della Juventus per togliere – quantomeno – lo Scudetto del 2006 all’Inter fossero inammissibili. Così la Juventus ha fatto ricorso alla giustizia sportiva, in ben due sedi diverse: Collegio di Garanzia del CONI (terzo grado della giustizia sportiva) e Tribunale Nazionale della FIGC. Un ricorso che esiste e resiste, nonostante l’esame dello stesso sia stato già più volte rinviato negli ultimi due mesi.
DECENNI DI RIVALITA’ – Questo solo per dire che, se a distanza di tredici anni, siamo ancora qui a menarcela con guardie, ladri, prescritti, corrotti e condannati – e se c’è soprattutto qualcuno che ancora perda tempo, soldi ed energie in tribunale per fatti morti e sepolti – ci sarà pure un motivo. Il quale è dato, probabilmente, da decenni e decenni di veleni per cui valga la pena fare qualsiasi cosa pur di avere ragione sull’altro. I primi storici screzi tra Inter e Juventus risalgono al 1961, a quello Juventus-Inter vinto 9-1 dai bianconeri, con i nerazzurri che – polemicamente contro una decisione della commissione arbitrale – mandarono in campo i ragazzini delle giovanili: questo nello stesso periodo in cui la Federazione – del tutto accidentalmente – era presieduta da Umberto Agnelli, allora presidente anche della Juventus. Fu poi nel 1967 Gianni Brera a coniare il termine “derby d’Italia”, con buona pace di Adriano Galliani che nel 2009 ebbe a dire: “Milan-Juve è il vero derby”.
SI NECESSITANO POLEMICHE – Milan contro Juventus non è il vero derby, e ci mancherebbe solo che interisti e milanisti iniziassero a baruffare per contendersi un’anziana signora con cui – a loro volta – litigare. La storia dice che il ruolo di prima rivale storica della Juventus spetta all’Inter: non c’è solo Calciopoli, ci sono anche gli episodi Iuliano–Ronaldo, il pugno di Montero a Di Biagio, le polemiche nella partita in cui il portiere dell’Inter (Toldo) fece gol. Per non dimenticarsi degli striscioni su Heysel, Facchetti e Prisco, o delle polemiche sulle frasi di Marotta (ora ad dell’Inter: com’è fatta la vita) sulla “spensieratezza” di Stramaccioni prima dell’1-3 interista allo Stadium, o anche delle polemiche dopo l’Inter-Juventus di ritorno dello scorso campionato. Tutti motivi per cui è lapalissiano, è appurato: tra Juventus e Inter – tra Inter e Juventus – le polemiche non sono solo una gradita aggiunta al servizio di tifosi, giornali, media e addetti ai lavori: sono una necessità.