Paolo Dal Pino tuona: “La Serie A non è stata ascoltata. Non riesco a capire il problema presenza negli stadi”
Il presidente della Lega Serie A ha parlato ai microfoni di Radio DeejayIntervenuto ai microfoni di Deejay Football Club, nel palinsesto di Radio Deejay, il presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino tuona contro le istituzioni che hanno rallentato la pianificazione per la ripartenza del campionato.
Ecco, dunque, le parole di Dal Pino: “C’è molta confusione, nonostante da parte nostra ci sia stata volontà nell’organizzare nel migliore dei modi. Io sono presidente della Serie A ed essa non ha avuto alcun ruolo né è stata sentita nella riforma dello sport: è spiacevole dirlo, ma nessuno ci ha mai chiamato su questo tema. Prima di parlare della riforma, bisogna parlare del presente: noi a luglio abbiamo fatto un lavoro per la riapertura degli stadi, ma nessuno ci ha ascoltato“.
Poi, aggiunge: “Con il Ministero dello Sport non c’è dialogo; credo che in un momento come questo l’ironia e la permalosità debbano essere messi da parte. La Serie A è una delle industrie italiane più importanti: diamo lavoro a circa 300.000 persone e meritiamo rispetto. Bisogna affrontare le cose pianificando e dialogando: il movimento merita ascolto“.
Inoltre, sulla presenza negli stadi: “Vogliamo fare le cose in totale sicurezza: in questo momento il Paese cerca di ripartire, tra scuole e viaggi. Perché in metropolitana, in autobus, a scuola ci sono code affollate ed in uno stadio non possono esserci delle persone ogni cinque poltrone? Quale sarebbe il problema? Siamo arrivati alla partenza senza la pianificazione. Speriamo che ora venga data attenzione al tema presenza negli stadi“.
Dal Pino ha toccato anche la tematica legata ai compensi: “Nessuno si scandalizza se un attore prende compensi molto altri, da noi ci sono star che guadagnano tanto, ma il calcio non è intrattenimento: il calcio muove la passione di moltissimi e fa circolare una somma ingente di denaro“.
Poi, conclude riguardo a bando televisivo e playoff: “Abbiamo appuntamenti e progetti fondamentali per la trasformazione della Serie A in una media company: farebbe entrare in Italia un miliardo e mezzo. Stiamo lavorando ad ipotesi di backup nel caso in cui non si riesca a completare la stagione per motivi straordinari: i playoff sono una delle ipotesi, ne abbiamo discusso solo internamente, ma il campionato resta quello che è. I playoff sono un backup che va predisposto“.
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