Reduci dagli impegni giocati con la Croazia, Ivan Perisic e Marcelo Brozovic si metteranno nuovamente a disposizione di Antonio Conte cercando di recuperare subito dalla stanchezza degli ultimi impegni internazionali. I due croati in questa stagione si sono rivelati due pedine fondamentali per il tecnico leccese, soprattutto l’esterno sinistro che la scorsa estate sembrava addirittura sul punto di andar via. Dei progressi fatti dai due calciatori dell’Inter, ha parlato il commissario tecnico della Croazia Zlatko Dalic durante l’intervista concessa sulle pagine de La Gazzetta dello Sport:
Dalic, Conte sta trattando bene i suoi pupilli?
“Rispetto molto i suoi risultati. È un vincente e ha portato nuova vita anche all’Inter. Conte ha rimesso alla ribalta il 3-5-2, che era considerato un sistema vecchio e ora è una buona opzione per molti. È stato importante sia per Brozo che per Perisic. Proprio Ivan sta giocando molto bene sia davanti che dietro. Ciò significa che Conte è stato chiaro nelle sue istruzioni e che Perisic è intelligente e disposto a sacrificarsi per la squadra”.
Avete parlato un po’ di come si vive nell’Inter capolista?
“Non condivido le nostre conversazioni con i media… Ma li vedo entrambi protagonisti, il che significa che stanno facendo un ottimo lavoro. Marcelo è uno dei migliori centrocampisti difensivi d’Europa e Ivan ha dimostrato tante volte il suo valore in nazionale e nei club”.
Con lei Perisic gioca in un’altra posizione: lo vede bene da esterno a tutta fascia?
“Lavora per essere sempre al top, quindi può interpretare bene quel ruolo. Nella Croazia serve più in attacco: da esterno alto può darci dei gol. Ma capisco che Conte preferisca un sistema diverso: lì Perisic è prezioso su tutta la fascia”.
Ma l’anno scorso era stato bocciato dal tecnico…
“Ora ha dimostrato di meritarsi di stare all’Inter. Ma non credo fosse mai in discussione: se giochi Mondiale, Champions ed Europeo al suo livello, puoi stare dovunque. Forse Ivan e Conte non avevano trovato l’intesa perfetta all’inizio, ma ora funzionano bene assieme”.
Quanto gli è servito il passaggio in quel super Bayern?
“È stata una grande mossa, sia per lui che per il club: era una pedina preziosa in una squadra che resterà nella storia. Gli rimane un triplete, traguardo fantastico per ogni giocatore”.
Il ruolo migliore per Brozovic, invece, è lì in mezzo tra Barella ed Eriksen?
“Una delle abilità chiave di Marcelo è la flessibilità: può giocare in diverse posizioni. Io lo vedo come mediano difensivo, perché ha istinto nel recuperare palloni, grande intelligenza e ritmo. Ma pensa velocemente ed è un buon passatore, quindi può anche occupare un ruolo più centrale. I bravi giocatori vanno d’accordo tra di loro, non mi stupisce che i mediani dell’Inter si completino così”.
Eppure, anche Brozo sembrava in partenza a inizio anno. Come ha reagito Marcelo?
“Penso che sia maturato come giocatore. Le tanti stagioni in A e la finale di Europa League sono esperienze importanti nell’Inter: ora vediamo un centrocampista nei suoi anni migliori, eccellente fisicamente e tatticamente. Anche grazie a Conte”.
Recentemente proprio Conte ha scherzato: ‘Impossibile entrare nella testa di Brozo…’. Lei ci è riuscito?
“Bella frase (ride, ndr), capisco quello che dice. Marcelo è un personaggio interessante, ma non mi serve entrare nella sua testa: gioca per gli altri, mi piace allenarlo. È divertente e ha talento in molti sport: passa molto tempo a giocare a freccette, ping pong, biliardo… Per i compagni è uno spasso”.
E l’Europeo chi lo vince?
“Quando fai 10 su 10 nelle qualificazioni, come Belgio e Italia, significa che hai una grande squadra: sulla carta ci potrebbero essere alcune selezioni migliori degli azzurri ma, viste le prestazioni, l’Italia ha tutto il diritto di puntare a vincerlo. Noi, invece, non siamo tra i favoriti, ma abbiamo ancorauno dei migliori centrocampo del mondo: Modric, Kovacic e ovviamente Brozovic e Perisic”.
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