Intervistato sui canali ufficiali dell’Uefa per commentare il ritorno dell’Inter ad un quarto di finale di Champions League a dodici anni di distanza dall’ultima volta, André Onana ha parlato di quella che sino a questo momento è stata la sua stagione a Milano. In attesa del match di questa sera con il Benfica, dal rapporto con il collega di reparto Samir Handanovic alle sensazioni provate per aver trascinato i compagni sino a questa fase della competizione con due prestazioni straordinarie contro il Porto, ecco l’intervista del portiere camerunese.
PORTIERE – “È un ruolo molto importante. Perché? Perché si ha tanta responsabilità, come ho detto più volte. Ma io amo le responsabilità. Amo questo tipo di pressione e questa responsabilità. Mi piace essere l’ultimo uomo. Mi sono ispirato a molti portieri per quanto riguarda il modo stare tra i pali. Cerco sempre di migliorare il mio stile e credo che sia qualcosa che ho imparato con il tempo”.
INTER – “E’ stato bellissimo arrivare in una città come Milano, che è meravigliosa. La gente è fantastica. Sono in un grande club e sono molto felice qui. Il primo giorno mi sentivo come come un bambino. Qui ci sono giocatori importanti, giocatori di alto livello che sanno come aiutarti, come Samir, che è una leggenda da queste parti. Ha fatto molto per il club e allenarsi con lui ogni giorno è un onore. Il nostro rapporto è splendido. A livello personale mi sta aiutando molto e sono molto felice di essere qui con lui”.
PORTO – “Anche Samir era felice. Si è congratulato con me per la vittoria perché, alla fine, la vittoria è l’unica cosa che conta. Puoi giocare bene, ma se la tua squadra non vince, non importa. Infatti ci aveva parlato prima di quella partita per motivarci e penso che abbia detto la cosa giusta su quello che dovevamo fare in campo. E dopo la partita, era davvero felice. Per noi è stato fantastico, perché erano passati 12 anni dall’ultima volta che l’Inter era arrivata a questa fase, quindi è stata una festa. Sappiamo di avere partite importanti davanti, dobbiamo restare concentrati, sappiamo che sarà dura, ma all’Inter siamo sempre pronti ad affrontare qualsiasi avversario”.
INTERVENTO DECISIVO – “Quella nel finale contro il Porto stato una parata molto importante sia per il club che per me. È per questo che l’Inter mi ha voluto: per giocare come sto facendo. Sono molto soddisfatto delle mie prestazioni finora, ma del resto sono qui per fare il mio lavoro. E sono contento di aver fatto quella parata soprattutto perché ci ha permesso di andare avanti nel torneo, che per noi è la cosa più importante. E lo abbiamo fatto soffrendo. Questo può succedere nel calcio. Non puoi sempre giocare bene. Secondo me, se dobbiamo soffrire per arrivare alla vittoria, lo accetto”.
AMBIZIONI – “Siamo arrivati fino ai quarti di finale e nella mia testa penso che l’Inter, questo club e i suoi giocatori possano ambire a vincere tutto. Quindi, cercheremo di fare del nostro meglio per vincere più competizioni possibili. Che si arrivi o meno in finale, daremo sempre il massimo. Faremo del nostro meglio, anche non dovessimo farcela, dovremmo tornare a casa con la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile, ma che gli dei del calcio non sono stati dalla nostra parte”.
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