Intervistato da Alessandro Alciato nel programam radiofonico “Storie di Serie A”, ha parlato delle tappe fondamentali della sua carriera e dei momenti più importanti della sua avventura all’Inter. Queste le sue parole:
TIFOSO DA BAMBINO – “Il mio interismo è arrivato da piccolo, soprattutto con gli amici. Inizi al Milan? Non è successo niente di particolare. Mi visionarono in alcune partite, feci il provino e entrai nel settore giovanile del Milan. Posso solo ringraziare, è stato un percorso di vita oltre che calcistiche importanti”.
IDOLO – “Il mio idolo era Clarence Seedorf, che in quel momento giocava all’Inter. Dopo il provino ci fecero un questionario e risposi così. Ci chiesero di tutto. A cosa volevo fare da grande, non so perché, risposi il pizzaiolo”.
MOURINHO – “Mourinho parlava di Inter? Sì, è capitato qualche volta con me perché ero italiano. Erano bei ricordi ed era bello sentire determinate cose. La sua Inter ha scritto la storia vincendo il Triplete e non solo. Mi faceva piacere”.
CONTE – “Ci siamo sentiti con Conte prima dell’arrivo a Milano. Mi aveva detto che ruolo voleva farmi fare. Sono arrivato all’Inter dopo la 3a giornata e ho avuto modo di lavorare per capire cosa voleva da me. Per me il sogno è diventato realtà dal primo giorno che sono arrivato ad Appiano. Per me la firma sul contratto è stata emozionante. Era il nuovo capitolo di una nuova esperienza. L’approccio è sempre positivo e ho cercato di mettermi a disposizione dal primo giorno. Conte è stato un allenatore molto importante nella mia carriera. Mi ha permesso anche di vincere. Il primo anno di Inter è coinciso con la vittoria dello Scudetto. Lo ringrazio”.
CRESCITA ALL’INTER – “La mia crescita all’Inter in 3 anni e mezzo? Io ho sempre cercato di rimanere me stesso, consapevole delle mie qualità e del mio valore. Ho sempre cercato di lavorare tanto e di mettermi a disposizione della squadra e dei compagni”.
INTERISMO – “Per me l’interismo è tante cose. Parte dall’essere una passione, dell’essere parte di una famiglia e di un progetto importante”.
CARATTERE INTER – “Lavoro e sacrificio può descrivere anche l’Inter di oggi. C’è tanto nell’Inter di oggi oltre a questo. Siamo un grande gruppo e penso traspaia anche quando giochiamo. Nei momenti di difficoltà esce il gruppo, la sintonia e la voglia di sacrificarsi l’uno per l’altro”.
FINALE CHAMPIONS – “La finale ha fatto male, ma a volte le sconfitte possono aiutarti a crescere. L’ho rivista molte volte quella partita. Purtroppo il finale non si può cambiare. Più la guardi e più hai la consapevolezza che abbiamo fatto una grande partita”.
PRIMA DA CAPITANO – “La prima da capitano con l’Inter un momento piacevole, che mi ha reso orgoglioso di tutti gli sforzi fatti da quando sono bambino”.
LAUTARO – “Il capitano perfetto dell’Inter? Lautaro oggi è un capitano giusto e tosto. Penso che si sia questa responsabilità nel modo giusto e sta dimostrando di essere perfetto nel ruolo di capitano”.
SECONDA STELLA – “Lo Scudetto della seconda stella? Vincere non è mai scontato ed è sempre difficile, perché sarebbe lo Scudetto della seconda stella. Per ora ne parliamo poco perché siamo concentrati. Non guardiamo così a lungo termine, ma alle prossime partite”
MILANO – “Non pensiamo alla seconda stella prima del Milan. Pensiamo a noi stessi e a raggiungere gli obiettivi. Quando indossi la maglia dell’Inter hai sempre grande responsabilità e voglia di raggiungere il massimo”.
GIOIE INTER – “Le 3 cose più belle all’Inter? Sono tante, non è facile sceglierne 3. Potrei mettere qualche gol che ci ha avvicinato allo Scudetto il primo anno, il momento della firma, il percorso alla finale di Champions. Ci sono tanti momenti in questi 4 anni e spero che ne possano essere altrettanti”.
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