La Cassazione parla chiaro: Inter ancora pulita, non furono i nerazzurri a far spiare De Santis
La Corte di Cassazione si esprime in favore della società milaneseMarco Bellinazzo, attraverso il suo blog, ha fatto chiarezza sulla sentenza della Cassazione relativa alla cosiddetta “Operazione ladroni”, una delle tante sfaccettature collaterali derivanti dallo scandalo calciopoli: ” De Santis ha accusato, infatti, la società nerazzurra, e in particolare i suoi massimi dirigenti Moratti, Facchetti e Tronchetti Provera, di aver conferito nel 2002 a Giuliano Tavaroli l’incarico di spiarlo, al fine di redigere “un dossier denominato Operazione Ladroni in relazione al cd sistema Juventus, asserita illecita organizzazione finalizzata a favorire detta squadra calcistica. Per la Cassazione, che ha confermato quanto stabilito dal tribunale di primo grado in sede civile, però, “non vi è prova che la raccolta delle informazioni sia imputabile a Fc Internazionale, sulla base di tutte le risultanze probatorie in atti, da cui risulta che, gli accertamenti illeciti furono materialmente posti in essere dai dirigenti responsabili del cd. gruppo Pirelli-Telecom, anche attraverso strutture societarie ad essi facenti capo, e, sul piano giuridico-economico, il costo degli abusivi accertamenti fu sostenuto solo da Pirelli spa; infine, per i giudici di legittimità, non vi è neppure la prova che l’Inter abbia utilizzato a proprio favore i dati personali di De Santis, tant’è che non ci sono state indagini penali contro i suoi dirigenti. E la “pesante condanna di De Santis da parte del Tribunale di Napoli per reati di frode sportiva non è derivata dal cd dossieraggio svolto a suo carico”.