De Vrij: “La chiamata di Spalletti è stata decisiva per venire qui. Godin? Una questione della società. I cori a Koulibaly io…”
Il difensore olandese ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Dazn alla vigilia di Inter-SassuoloAlla vigilia di Inter-Sassuolo, Stefan de Vrij ha concesso una lunga intervista a Dazn. Tanti i temi trattati, a partire dall’atmosfera che attende domani i nerazzurri: “Certamente è più bello quando ci sono i tifosi, ma quando l’arbitro fischia io vedo solo la partita, la palla, gli avversari e i compagni. I cori a Koulibaly? Non li ho sentiti, ero concentrato. Solo dopo il rosso ho pensato un attimo ma non ero sicuro. Poi ho visto tutte le notizie dopo la partita e avevo capito”.
Spalletti decisivo per il suo approdo: “C’è stata una chiamata che mi ha convinto, mi ha detto perché dovevo venire all’Inter per la crescita mia e della squadra. Non è l’unica cosa che ha influito sulla mia decisione, non scegli per un allenatore ma per tutto quanto”.
La crescita personale: “C’è sempre da migliorare, riguardo spesso le partite per capire le mie scelte, quelle della linea difensiva, cosa manca. Sono i dettagli che fanno la differenza, quando scappi o accorci. I miei errori? Da piccolo me li portavo dietro, ora penso in modo diverso perché il passato non puoi cambiarlo”.
Godin a giugno: “Se all’Inter manca un Godin? Una questione della società, dici tu che manca qualcosa”.
L’avversario più difficile da marcare: “Per me è sempre una sfida giocare contro i migliori. Suarez è stato uno dei più difficili da marcare come punta, ti viene addosso, va su tutti i palloni, è rapido, fa le finte, attacca la porta ed è bravo negli inserimenti. E’ stato tosto marcarlo”.
Il rinnovo del capitano: “Icardi dentro l’area è uno dei più bravi nei movimenti. Si allena bene, è tranquillo, non lo vedo diversamente”.
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