Stankovic: “Cinque motivi per cui Mancini farà ancora bene all’Inter. Kovacic sarà il suo faro”
Dejan Stankovic
Dejan Stankovic
Nel giorno dopo l’annuncio di Roberto Mancini come nuovo allenatore dell’Inter, La Gazzetta dello Sport ha voluto contattare prontamente uno dei giocatori che lo ha seguito in molte delle sue avventure, come alla Lazio ed all’Inter per tanti anni. Stiamo parlando di Dejan Stankovic, Deki come tutti lo chiamano. Stankovic è da quest’anno vice-allenatore di Stramaccioni all’Udinese, e sta vivendo la sua prima esperienza nello staff tecnico in una squadra così importante ed in un campionato di spessore. Parte subito deciso Stankovic su Mancini, stimato da sempre dall’ex centrocampista serbo: “Il nuovo progetto Inter con Mancini? Situazione diversa rispetto a dieci anni fa: allora gli si chiedeva di aprire un ciclo, oggi invece di raddrizzare una barca il più velocemente possibile. E poi di farla andare veloce subito. E lui lo farà“. Poi, in seguito a questa affermazione, sciorina i motivi per cui secondo lui riuscirà in questa missione non impossibile, ma comunque difficile: “Per cinque motivi: bastano? Primo: perché è bravo e non l’ha dimostrato solo all’Inter. Secondo: perché conosce l’ambiente, e quando non hai tempo da perdere, è una cosa che fa enormemente la differenza. Terzo: perché aveva voglia di tornare ad allenare. Quella è una scimmia che si ha addosso, non va via facilmente. Quarto: perché aveva voglia di tornare ad allenare in Italia. E? il suo Paese, per certe cose gli mancava, e magari ha anche qualche discorso in sospeso con la sua carriera. Quinto: nel frattempo ha fatto esperienza, anche internazionale, ed è una cosa che non si compra al mercato“. Poi, quando gli si chiede chi secondo lui sarà il perno di questa nuova Inter, non esita nemmeno un secondo e risponde “Kovacic, perché gli piacciono i giocatori così: giovane, con qualità e non ha paura di prendersi responsabilità. Magari gli ricorda un ragazzino che al Bologna, più di trent?anni fa… Però occhio: Mancini non fonderà mai l’Inter su Kovacic, perché una delle sue leggi è il talento al servizio della squadra. La costruirà intorno a lui, quello sì: e potrà essere un vantaggio per Mateo e per l’Inter“. Infine, spazio ai sentimenti: “Cosa ci diremo in Inter-Udinese? Lo abbraccerò e magari gli dirò ancora ‘grazie‘: perché mi ha fatto crescere come calciatore, ma senza saperlo già allora insegnava qualcosa all’allenatore che sarei diventato. Lo guardavo spiegare calcio, lo studiavo, cercavo di capire le sue idee. Non tutte, però molte erano simili alle mie: quelle che avevo allora e ho oggi. E? strana la nostra vita, ma proprio perché è fatta così ci piace tanto“.