Dall’ex compagno Inzaghi ad un attaccante come Lukaku che tanto ha criticato nelle ultime stagioni, Paolo Di Canio non ha risparmiato nessuno nell’intervista concessa questa mattina sulle pagine di Tuttosport. L’ex centravanti, esperto di Premier League, ha poi commentato anche le possibilità di un ritorno di Antonio Conte in Italia dopo la rottura di settimana scorsa con il Tottenham.
INTER – “La cosa peggiore dei nerazzurri è la non capacità di rigenerarsi dopo una bella prestazione. In questo 2023 è sempre successo così, con brutte gare dopo delle belle prove. I giocatori sono responsabili, hanno colpe. Certo, Inzaghi ha vinto due Supercoppe e una Coppa Italia, un merito che gli va riconosciuto, però non ci si può fermare qui. La difficoltà è guidare una squadra che dopo una vittoria, si sappia ricaricare. Dopo le interviste puoi anche festeggiare, ma Simone, con cui ho giocato e che considero un bravo allenatore, pensa troppo a ricordare le coppe vinte e i traguardi raggiunti, anziché voltare pagina e spostare l’obiettivo sulla gara successiva”.
INZAGHI – “Dopo un anno e mezzo all’Inter, mi viene da pensare che Inzaghi non sia perfetto per un grande club, è mancato un salto di qualità, un’evoluzione rispetto agli anni di Roma. Una differenza che si nota con Pioli. Stefano non ricorda a ogni gara sbagliata di aver vinto lo scudetto, ma è critico con se stesso e i giocatori. Inzaghi, e lo dico con tutto il bene del mondo, forse non ha ancora capito dove si trova e rivendica con un orgoglio un po’ infantile tutte le cose che ha fatto bene. Secondo me, manca un po’ di fame, Inzaghi deve alzare l’asticella. Detto questo, io spero che possa rimanere e vincere”.
LUKAKU – “Io posso dire tante cavolate, ma quelli che un paio di anni fa si sono esposti dicendo che Lukaku era fra i primi tre-cinque attaccanti al mondo, che dicono ora? Mi ricordo paragoni con Lewandowski, classifiche in cui non era inserito uno come Kane. Lukaku è un bel giocatore, però pensavo andasse meglio. Purtroppo è limitato in tanto cose, gli manca anche la lettura di alcune situazioni in campo. Il problema sta poi nella testa: lo hanno fatto sentire il più forte di tutti, ma se non è al centro del mondo, viene fuori la sua insicurezza. Con lui l’Inter nel 2019 e 2020 non ha superato i gironi di Champions e ha realizzato un’autorete decisiva nella finale di Europa League; al Mondiale ha commesso errori clamorosi che hanno condannato il Belgio. Nei momenti importanti, manca. Ha quasi 30 anni e la sua carriera per ora parla per lui. Però ha tempo davanti, mi auguro per l’Inter che Lukaku sia ancora utile. Detto questo, guardate il rendimento sottoporta di Lautaro con Lukaku e senza”.
CHAMPIONS – “Il Benfica è molto più forte del Porto e lo ha dimostrato in questa Champions con Juve e Psg. L’Inter gioca meglio con le squadre che non si chiudono e con due buone prestazioni potrebbe farcela. Però dico Benfi ca 51% e Inter 49%”.
CONTE – “Tutto può succedere, ma non credo che dopo le ultime esternazioni ci sia qualcuno in Inghilterra che lo possa riprendere. Forse tornerà in Italia, ma dovrà accontentarsi di uno stipendio molto inferiore. Magari alla Juventus al posto di Allegri oppure all’Inter se immagina che il Napoli l’anno prossimo possa non ripetersi. Io spero che Inzaghi finisca bene e rimanga, ma Antonio starà pensando che con la sua esperienza, due-tre ritocchi e magari un nuovo prestito di Lukaku, potrebbe riportare l’Inter allo scudetto”.
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