Djorkaeff in volo, Zanetti in extremis, Figo all’incrocio, il pallonetto di Totti: Inter-Roma vale mille batticuori
Coppe, Supercoppe, scudetti e spettacolo. Quello tra nerazzurri e giallorossi è un grande classico del calcio italianoGoal spettacolari, trofei messi in palio, coppe alzate al cielo e tricolori giocati fino all’ultimo minuto: Inter-Roma è una grande classica del calcio italiano e non solo, visto che le due squadre si sono contese non solo coppe nazionali ma anche europee, come l’Uefa del ’91, le Coppe Italia e le Supercoppe della seconda metà degli anni 2000. Riviviamo i precedenti più illustri:
IL SOGNO EUROPEO – Nella stagione 1990/91 l’Italia calcistica è al centro del mondo e Inter e Roma, dopo due ottimi percorsi, si ritrovano l’una contro l’altra in finale di Coppa Uefa, all’epoca giocata ancora in gara doppia di andata e ritorno. I primi 90 minuti di San Siro sono tutti a tinte nerazzurre, con Nicola Berti sugli scudi: il centrocampista dell’Inter, infatti, prima si procura il calcio di rigore realizzato da Lothar Matthaus e poi sigla il raddoppio su assist di Klinsmann. Nel ritorno all’Olimpico una rete di Rizzitelli illude i giallorossi, ma la solida difesa della squadra di Trapattoni regge l’urto e l’Inter alza al cielo la prima Coppa Uefa della sua storia.
IL VOLO DI YOURI – Altra vittoria nerazzurra nella stagione 1996/97, anche se il match passa alla storia per il capolavoro di Youri Djorkaeff: il trequartista transalpino si alza letteralmente in volo, impatta il pallone a due metri dal suolo e scaraventa la palla in rete realizzando quello che, a detta di molti, è il goal più bello della storia nerazzurra.
TIRI MANCINI – Nel 2005 sono ben 7 gli anni in cui l’Inter non riesce a portare nessun trofeo in bacheca, eppure la squadra di Roberto Mancini, giocando un calcio a tratti spettacolare, riesce ad arrivare in finale di Coppa Italia, dove incontra nuovamente la Roma. Le due finali di andata e ritorno sono caratterizzate da “tiri mancini”: è un sinistro fulminante quello di Adriano all’Olimpico, completato da un perfetto colpo di testa, così come è un sinistro letale quello di Sinisa Mihajlovic nel ritorno di San Siro. Arriva la quarta Coppa Italia della storia e nasce un ciclo vincente, in anni in cui spesso nerazzurri e giallorossi si troveranno a giocarsi coppe e scudetti.
IL DOLCE STIL NOVO – La stagione successiva la Roma trova subito la sua rivincita: in campionato, infatti, la squadra capitolina si impone a San Siro per 2-3 e Francesco Totti realizza un goal fantasmagorico, con un dolcissimo pallonetto con cui beffa l’estremo difensore nerazzurro Julio Cesar. Una giocata di stile e classe che regala i tre punti ai giallorossi, anche se la squadra di Mancini troverà il modo di rifarsi conquistando nuovamente la Coppa Italia, nuovamente contro la Roma, nel frattempo passata alla guida di Luciano Spalletti, un altro nome che sarà ricorrente in questa storia.
UNA SUPERCOPPA FIGHISSIMA – Nell’estate 2006, con l’Italia campione del Mondo e subito dopo calciopoli, Inter e Roma si ritrovano a giocare anche la Supercoppa italiana: nel primo tempo di San Siro gli uomini di Spalletti vanno giù a valanga con la rete di Amantino Mancini e la doppietta di Aquilani, ma la squadra del Mancio non si scompone, prima rimonta con Crespo e Vieira, autore di una doppietta, e nei tempi supplementari completa il capolavoro con la punizione all’incrocio di Luis Figo, mandando in visibilio il pubblico nerazzurro.
UNO SCUDO TIMBRATO “EL TRACTOR” – Passa un anno e le due compagini si ritrovano a lottare spalla a spalla per lo scudetto. All’andata all’Olimpico l’Inter, in maglia biancocrociata in onore del centenario, batte sonoramente la Roma per 1-4, ma nel ritorno di San Siro il solito Francesco Totti porta in vantaggio i capitolini. Quando tutto sembra perduto arriva la provvidenza che, per una volta, porta il nome di Javier Zanetti: il capitano, con un destro all’angolino basso che beffa Doni, realizza il goal che fa letteralmente esplodere il Meazza e vale un piccolo pezzettino di scudetto, cucito definitivamente il 18 maggio 2008.
PRIMO PASSO PER IL TRIPLETE – Altra annata indimenticabile per la rivalità tra nerazzurri e giallorossi è il 2009/10: la Roma passa dalle mani di Luciano Spalletti a quelle di Claudio Ranieri, recupera ben 14 punti all’Inter, vince lo scontro diretto e, per qualche giornata, diventa anche capolista solitaria del campionato. Sembra essere una favola che porta ai trionfi, ma la squadra dell’ex tecnico di Juve e Fiorentina cade in casa contro la Sampdoria di Cassano e Pazzini, in uno stop che risulta letale per la corsa al tricolore, e poi perde, nuovamente contro l’Inter, la finale di Coppa Italia. Il mattatore dei giallorossi è Diego Alberto Milito, che realizzerà anche la rete scudetto a Siena e, dulcis in fundo, la doppietta in finale di Champions League con il Bayern Monaco, consentendo all’Inter di Mourinho di completare il prestigioso “triplete” per la prima volta nella storia dell’Inter e del calcio italiano.
NINJA D’ASSALTO – Finisce la seconda era Mancini all’Inter mentre a Roma dura un anno in più la seconda di Spalletti: all’ultimo anno alla corte dell’Olimpico il tecnico di Certaldo conquista un secondo posto che vale la qualificazione diretta alla Champions League anche grazie alla bella vittoria esterna sull’Inter, nel frattempo passata a Stefano Pioli. Mattatore della serata il ninja Radja Nainggolan, autore di due reti fenomenali con tiri all’incrocio, il secondo dopo una cavalcata a tutto campo.
ANCORA TU – E oggi la sfida tra Inter e Roma è un curioso incrocio: sulla panchina nerazzurra siede infatti Luciano Spalletti, il tecnico che più di tutti ha dato filo da torcere agli interisti nella sua esperienza all’Olimpico. Su quella giallorossa, invece, è tornato nuovamente Claudio Ranieri, che nel frattempo ha avuto anche lui un passato all’Inter, prima della favolosa e inaspettata cavalcata trionfale con il Leicester, col quale si è tolto lo sfizio di diventare campione d’Inghilterra. La posta in palio è la zona Champions, lo spettacolo è praticamente assicurato.