FOCUS – Alla scoperta del Dnipro: la stella Konoplyanka, la forza sugli esterni e quel conto in sospeso con Mazzarri…
Dnipro Europa League
Europa League, ecco tutto quello che bisogna sapere del Dnipro.
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L’AMBIENTE – Si chiama Dnipro Dnipropetrovsk (dal nome della terza città ucraina per abitanti) ma ufficialmente (e per fortuna di chi si trova a pronunciarlo) basta Dnipro. Dnipro come la Dnipro Arena, l’impianto da circa 30.000 seggiolini che abitualmente ospita i match dei biancoblu ma che domani, invece, resterà lontano dai riflettori a causa dei disordini che stanno coinvolgendo la nazione. Si giocherà, dunque, allo stadio “NSK Olimpiyskyi” di Kiev, unica città insieme a Lviv in cui si possono disputare match internazionali, dato che entrambe si trovano nella parte occidentale del Paese, quella dove la situazione è “tranquilla”. Da non sottovalutare il fattore campo: da un lato i 70.000 posti per trascinare la squadra “di casa”, dall’altro i 450 km che separano la Capitale da Dnipropetrovsk e che non lasciano immaginare un esodo di tifosi dall’est all’ovest dell’Ucraina.
I RISULTATI – Chiarito il background, si può ora passare al calcio giocato. La squadra viene da due sedicesimi di finale consecutivi nelle ultime due edizioni dell’Europa League e da un inatteso secondo posto nel campionato 13/14 alle spalle dello Shaktar, posizionamento che ha concesso alla squadra di mister Markevych di disputare il terzo turno di qualificazione di Champions League, terminato con l’eliminazione per mano del Copenaghen (0-0 in Ucraina e 0-2 in Danimarca). Sono arrivati al girone F di Europa League eliminando al Play-Off i croati dell’Hajduk Spalato (2-1 in casa e 0-0 in trasferta). Attualmente occupano la seconda posizione nella Prem’er-Liha, il principale torneo nazionale, a 2 punti dallo Shaktar, con all’attivo 5 vittorie e 1 pareggio nelle 6 partite disputate. Una squadra che segna tanto (media di quasi 2 gol e mezzo a partita) e subisce poco (0,5 a partita), ma pur sempre in riferimento alle potenzialità del calcio ucraino.
LA TATTICA E I GIOCATORI – I moduli utilizzati sono due: il 4-2-3-1 e il 4-4-2, i cui punti di forza sono senza dubbio gli esterni, dove ad agire sono la stella Konoplyanka (dribbling e qualità, per lui si prospetta un futuro in una big europea) sul versante di sinistra, e il portoghese Bruno Gama, su quello di destra, rispettivamente 2 e 4 gol. Da tenere d’occhio anche il trequartista Shakhov, autore di 3 reti in questa stagione, e il centravanti croato Kalinic, a quota 2 nella classifica marcatori del club. Questa la probabile formazione per i 90′ di domani: Boyko; Fedetsky, Douglas, Mazuch, Strinic; Kravchenko, Kankava; Gama, Shakhov, Konoplyanka; Kalinic.
I PRECEDENTI – Da non dimenticare che gli ucraini non sono alla prima esperienza con un club italiano: hanno affrontato, infatti, la Fiorentina (doppia sconfitta) nel girone di Europa League dell’anno scorso, e il Napoli nel girone di due anni fa, infilando ai partenopei di Mazzarri un incredibile 3-1 all’andata per poi subire un pazzesco poker di Cavani al ritorno. Il tecnico di San Vincenzo avrà sicuramente ancora negli occhi quella sfida e domani, nonostante il campionato lo costringa ad un piccolo turnover, l’obiettivo sarà solo la vittoria, per iniziare al meglio l’impegnativo (quanto meno dal punto di vista logistico) girone europeo e per non protrarre per le lunghe il discorso qualificazione. Guai, dunque, ad abbassare la guardia: basti pensare che chi vince in questa Europa, si guadagna per l’anno prossimo l’accesso a quella che conta.
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di Giuseppe Santangelo Follow @PeppeSantangelo