Durante Inter-Verona, la Curva Nord gioca un’altra partita
La partita di ieri sera non si è giocata solo in campo ma anche sugli spalti. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport infatti, in Curva Nord si è giocata un’altra partita: quella degli ultrà contro le norme sulla discriminazione territoriale.
Uno striscione esposto nella Curva nerazzurra ha espresso con fermezza il pensiero del tifo organizzato: “Il progetto è chiaro: ci volete così, come non saremo mai, seduti e in silenzio”. Dopo una decina di minuti compare poi un altro striscione: “Ma ora vi facciamo vedere quanto siete ridicoli con la storia della discriminazione territoriale“. La curva poi prosegue nella sua protesta e si divide in due: la parte destra con lo striscione “Questo si può“ e quella sinistra con “Questo non si può“. A quel punto la parte destra della Curva intona il coro “Milano in fiamme” , mentre quella sinistra “Noi non siamo milanesi” unito ad insulti contro napoletani e veronesi.
L’intento della protesta era chiaramente quello di dimostrare le contraddizioni della norma in essere; il tutto dura mezz’ora, poi gli ultrà espongono un altro striscione: “Quale parte della curva pensate di chiudere?” ed intonano contemporaneamente il coro “Siete ridicoli”.
L’ultimo striscione della serata arriva mentre sul terreno di gioco Cambiasso porta il risultato sul 3-1: “Il calcio è passione, i tifosi la sua anima. Figc, basta stupidi pretesti: se volete continuare a svuotare gli stadi fatelo pure, ma senza menzogne”. Insomma il messaggio della Curva Nord nerazzurra appare chiaro e soprattutto condiviso dalle altre Curve italiane: gli Ultrà si oppongono fermamente alla norma sulla discriminazione territoriale.