Sarà la prima partita questa sera per Simone Inzaghi in un match di Champions League come nuovo allenatore dell’Inter. Prima volta in maglia nerazzurra in questa competizione anche per Edin Dzeko, che con quella della Roma ha probabilmente vissuto in queste notti europee le serate migliori della sua carriera. Come nell’ottobre 2017 a Stamford Bridge, quando con una doppietta trascinò i giallorossi incantando il pubblico londinese con una rete al volo di sinistro da capogiro: “E’ stato il gol più bello, inaspettato. Lì o la prendi benissimo o non la prendi proprio. E’ andata così e sono contento”. Così Edin Dzeko, ai microfoni di Amazon Prime Video, ha ricordato quella notte ma non solo. A seguire l’intervista completa:
CIGNO DI SARAJEVO – “Sì mi piace, l’ho sentito già prima, durante questi sei anni in Italia, ma ultimamente sempre di più”.
LE ORIGINI – “L’infanzia non è stata facile e non era facile per tanti bimbi in Bosnia durante la guerra, ma la guerra è uscita da quel momento molto più forte. Quello che sono adesso che riguarda la parte sportiva non me l’aspettavo, la parte umana invece sì, sono diventato un uomo grazie ai miei genitori”.
CARRIERA – “Al Wolfsburg non eravamo i favoriti, ma avevamo un allenatore bravo e gli allenamenti erano duri. Alla fine la squadra ha vinto il campionato ed è l’unica cosa che conta. Al City avevamo veramente una grande squadra con mister Mancini che ha portato tanti giocatori forti, eravamo una squadra fortissima e dovevamo vincere per forza. Giocavamo quasi sempre a due punte, ho giocato tanto. Quando non giocavo andavo dal mister e gli chiedevo il perché, ma alla fine devo ringraziare il mister per quello che abbiamo vinto insieme”.
COPPIE VINCENTI – “I giocatori forti possono giocare sempre insieme, col Kun Aguero mi sono trovato benissimo e so per certo che si è trovato bene anche lui. Se facciamo qui la stessa cosa sono contento, sicuramente Lautaro è un grandissimo calciatore e speriamo di fare grandi cose nei prossimi due anni”.
CAPITALE – “La Roma non è facile, è una piazza molto difficile. Ma il giocatore forte deve avere personalità, Spalletti uno dei migliori allenatori che ho avuto. Ricordo che dopo il primo allenamento mi ha detto: ‘Vieni qui, ti faccio vedere una cosa. Io vedevo tutte le partite che facevi al City, questo movimento non va bene, devi fare così’. Lavoravamo tanto con i movimenti, tanti tiri in porta, questo mi ha aiutato a diventare capocannoniere”.
IMPRESA CHAMPIONS – “Anche noi ci volevamo provare, ma fare tre gol al Barcellona era quasi impossibile dopo aver perso 4-1 all’andata. Lo stadio era pieno, i tifosi sempre lì dietro di noi e penso che il primo gol ha cambiato tutto. Poi il secondo su rigore di Daniele e il terzo, ne vogliamo parlare? Liverpool? Ancora non ci siamo resi conto di che occasione abbiamo avuto. Il Liverpool era più forte, ma noi stavamo veramente bene. Abbiamo dimostrato anche nella seconda partita qualcosa, ma la prima l’abbiamo buttata via”.
INTER – “L’ho sfiorata almeno 2-3 volte. Stavolta non mi aspettavo di venire, perché avevo un altro anno a Roma e avevo parlato con mister Mourinho dicendo che avrei dato tutto per la Roma anche se non mi sono piaciute tante cose che erano successe negli ultimi sei mesi. Ma ho molto rispetto per Mourinho e per la Roma che mi ha dato tanto, ma poi è arrivata l’Inter e sapevo che la Roma non avrebbe prolungato il contratto. L’Inter, il mister e tutta la società mi volevano tanto, hanno molta fiducia in me, sanno e pensano che posso dare ancora tanto. Zhang? L’ho conosciuto qualche anno fa a Milano, e già mi chiedeva di venire un giorno all’Inter. Poi lo scorso anno la partita tra con la Roma quando l’Inter era già campione d’Italia gli ho fatto i complimenti e lui mi ha detto: ‘Vedi, potevi vincere lo scudetto qui'”.
INZAGHI – “Negli ultimi anni alla Lazio ha fatto grandissime cose, spero che insieme con tutta la squadra possiamo fare grandi cose per l’Inter”.
LUKAKU – “Ha veramente dato tanto negli ultimi due anni per l’Inter, hanno vinto lo scudetto e ha fatto tanti gol. Bisogna ringraziarlo, ma sono qui adesso e non sento alcun peso, penso solo all’Inter e a far bene, guardo sempre al futuro”.
EUROPA – “Non vedo l’ora di giocare la Champions League dopo due anni di assenza, subito la prima col Real Madrid giochi contro i migliori. L’Inter è pronta, noi siamo pronti e non vediamo l’ora”.
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