Che Edin Dzeko sia un attaccante straordinario è qualcosa di evidente e innegabile. Ovunque sia andato il bosniaco, sia che abbia vinto sia che non ce l’abbia fatta, ha lasciato un segno, fatto di tanti goal e prestazioni sublimi. Ne sa qualcosa Amar Osim, allenatore che lo scoprì e lo lanciò in prima squadra, appena 17 enne, nello Željezničar.
Osim, ha raccontato a Tuttosport alcuni aneddoti sul periodo in cui l’attaccante nerazzurro era ancora un ragazzino: “Lo vidi per la prima volta che aveva 11 anni. Tutti ne parlavano un gran bene, aveva già grandi qualità. Faceva 40-50 goal all’anno. Certe cose le sanno fare solo i campioni, si capiva che aveva grandi qualità, da top player. Appena diventati allenatore della prima squadra lo volli con me e gli feci firmare il primo contratto da professionista”.
“Era un ragazzino che lavorava molto sodo, non aveva grilli per la testa o distrazioni. Pensava solo a crescere come calciatore. Era consapevole delle proprie abilità, ci ha sempre creduto ed è riuscito a diventare una stella. Per la Bosnia è un eroe, è il primo che è riuscito a diventare tanto grande nel calcio. Sono contento che sia andato all’Inter, ha scelto il club giusto per vincere. Con tutto il rispetto per la Roma, i giallorossi negli ultimi 50 anni non hanno vinto praticamente nulla. Sarebbe stato sempre più difficile vincere lì. Spesso andavo a vederlo nella capitale e sembrava l’unico in grado di combinare qualcosa per la squadra. All’Inter la musica è diversa, può finalmente giocare per vincere. E facendo meno lavoro sporco avrà più energie e lucidità sotto porta per segnare. Con Correa e Lautaro può fare molto bene”.
Osim ha poi concluso: “Non è solo un grandissimo calciatore, ma è anche un ragazzo fantastico, con cui sono ancora molto legato”.
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