Antinomia-Eder: titolare in Azzurro, precario in nerazzurro
Perché le prestazioni di Eder sono così diverse tra Nazionale e campionato? È solo una questione tattica o anche mentale?Questa sera scenderà in campo l’Italia per la prima partita di qualificazione al Mondiale 2018. Tra i titolari ci sarà Eder; l’attaccante nerazzurro però da qualche mese sta vivendo una strana situazione, come sottolinea La Gazzetta dello Sport:
PARADOSSO – “La partita di stasera è un po’ la chiusura di quello strano cerchio che è stata l’estate di Eder. E poteva essere stranissima, se avesse accettato il corteggiamento anche economico e tutt’altro che nascosto dei club cinesi, fra i quali il Jiangsu del suo nuovo proprietario. Per Eder è stata niente più che una tentazione da scacciare. Se l’ha sfiorato, il dubbio se n’è andato in fretta ma senza portarsene via altri, gli stessi che ormai da un po’ incarnano il suo imprevedibile paradosso: punto fermo in Nazionale, punto interrogativo nell’Inter. Era così tre mesi fa, all’alba dell’Europeo: Eder ci arrivò da precario, con le gambe vuote e il peso di ambizioni frustrate da mesi passati più in panchina vicino a Mancini che in campo”.
FIDUCIA AZZURRA – “Venti giorni gli bastarono per trasformare le perplessità di Conte in consapevolezza: l’ex c.t. aveva ritrovato la vera metà della sua luna offensiva, un attaccante da quattro partite su cinque da titolare (in panchina solo nei 90’ del grande turnover, contro l’Irlanda). È così anche adesso, in fondo: la scelta di Ventura è già netta, quella di De Boer ancora da definire, al di là delle due partite su due che gli ha fatto giocare da titolare. Arrivato anche Gabigol, i dubbi sulla centralità di Eder galleggiano in parallelo con il moltiplicarsi del numero degli attaccanti dell’Inter e delle sue possibili soluzioni offensive. A (quasi) parità di minuti giocati – una manciata in più con l’Inter – Martin con la Nazionale dà più assist e segna di più. Più azzurro che nerazzurro, almeno per ora”.