Éder toglie la maschera: “Dobbiamo migliorare. Dieci gol miei? Non contano”
L'italo-brasiliano trova anche il tempo di elogiare Vecchi e salutare Palacio, al congedo dopo cinque lunghi anni di militanza nerazzurraDopo la goleada – inutile – rifilata all’Udinese, il mattatore di serata Éder ha parlato a Inter Channel, rispondendo a più di una domanda non solo sulla serata appena trascorsa ma anche sulla stagione in generale: “Eh, il calcio è così. A prescindere dai gol dovevamo finire con tanta voglia il campionato e anche Vecchi è stato bravo, ci ha chiesto di dare il massimo. Ora non si può più sbagliare, bisogna migliorare molto ma abbiamo anche finito con qualche spunto da cui ripartire“.
“Il ruolo in cui mi trovo meglio, quello che mi piace di più, quello principale, è la posizione di seconda punta, ma col 4-2-3-1 parto più esterno. Ma anche al di là di questo, mi sono sentito bene tutto l’anno e non ho mai saltato un allenamento. Dieci gol? Mah, per come è andata a finire la stagione direi che contano poco. L’addio a Palacio? Il Trenza mi ha insegnato molto. Lui dà sempre il massimo, si è sempre allenato. Sono quelli come lui i calciatori su cui costruire un gruppo vincente. Palacio è stato un esempio per tutti, tutti noi. So che lui ha detto che qui ha trovato una famiglia difficile da lasciare ma il calcio è anche questo“.