EDITORIALE – Buona la prima
E? stato l’inizio di un grande punto interrogativo, di un sogno maturato in una notte di inizio primavera e che rompe un silenzio che aveva in volto una gran sofferenza. Ieri si è svolto l’atto primo di una delle scommesse più folli e al tempo stesso più emozionanti del nostro calcio, un segnale forte che ha però tutte le possibilità per potersi imporre come sostenevamo nel nostro precedente editoriale.
I commenti sulla folle partita di ieri si sono sprecati sia in bene che in male ma una cosa unisce tutti: va bene così. Era passata un?era geologica dall’ultima volta che la gente si era divertita a San Siro e questo basta per non lamentarsi dei quattro gol subiti, soprattutto perché la squadra ha dimostrato di essere viva e di averne fatto ben cinque di gol. Cambiamento nella continuità, questo è ciò a cui era atteso il nuovo tecnico e così è stato. Chi si aspettava uno stravolgimento totale della squadra è rimasto deluso ma in fin dei conti in quattro giorni era impossibile costruire qualcosa di nuovo e pertanto si è rivelata corretta la scelta di dare spazio ai soliti noti ma con un modulo e un atteggiamento più offensivo rispetto al passato. Tante le note positive della domenica, dal rilancio di Zarate all’esordio di Guarin passando per la vena realizzativa di Milito e la grinta di Stramaccioni. Una giornata che sicuramente il nuovo allenatore ricorderà per sempre e che ha divertito finalmente i tifosi nerazzurri, desiderosi non solamente di portare a casa i tre punti ma di sorridere e soprattutto di emozionarsi.
E ora? Come si sa vincere è difficile ma confermarsi lo è ancora di più e con la consueta umiltà è già iniziata l’operazione Cagliari. Una partita che in caso di vittoria potrebbe portare la squadra a sogni europei che sembravano chiusi definitivamente e che potrebbe dare un senso non solamente a questo finale di stagione ma anche a quella che verrà, un?occasione sicuramente da non perdere. Sarà l’occasione per rivedere all’opera dopo Zarate anche Ranocchia, un recupero soprattutto psicologico di un giocatore che può dare tantissimo all’Inter oltre che la Nazionale e una nuova grande scommessa che attende al varco Stramaccioni. Le prime mosse come il tridente e la mobilità delle punte sono state evidenti già dopo quattro giorni di lavoro, sicuramente a cominciare dalla prossima partita si inizierà a vedere ancora di più la mano del nuovo tecnico che in settimana studierà con la consueta meticolosità gli errori fatti contro il Genoa.
Cagliari e Siena sono due partite sulla carta agevoli e l’occasione per potersi presentare poi alla partita di Udine con la possibilità di giocarsi qualcosa di importante. Un qualcosa che è conteso ma non per questo impossibile, per lo meno fino a quando la matematica non darà i suoi verdetti definitivi. Già, perché non è cambiato solamente allenatore ma è cambiata la filosofia di intendere il calcio, e nei nostri occhi si è riaccesa la speranza che sembrava oramai persa. L’inverno è finito. In tutti i sensi.