EDITORIALE – Campagna(ro) Internazionale
di Giorgio Crico.
Niente Serie A per due settimane. Adesso ritornano le Nazionali e proprio con quella con cui l’Inter ha più collaborato negli ultimi dieci o quindici anni, quell’Argentina dalla quale tanti sono arrivati a Milano ma che anche tanti hanno guadagnato stando a Milano, è scoppiato il caso mediatico più spinoso degli ultimi tempi, l’unico della gestione Mazzarri.
La vicenda non è chiara, fatto sta che Campagnaro è stato convocato da Sabella proprio perché, come aveva spiegato anche il mister nerazzurro nella conferenza stampa post partita di sabato sera, “Non c’è una norma che vieti allo staff tecnico di una Nazionale di convocare un giocatore non ritenuto idoneo a giocare dal suo club“. Parametri diversi, differenti opinioni, visioni opposte. Non ha senso cercare di rimestare nel torbido più di un tot: Hugo e Mazzarri hanno un rapporto solido costruito in quasi dieci anni e sono uomini più che adulti. La sensazione è che tutto si risolverà tra loro, com’è giusto che sia.
L’ambiente del Biscione non può e non deve farsi distrarre da questi discorsi perché i nemici, quelli che fanno rumore (cit.), sono ancora là e sono sempre più agguerriti. Ora, però, al mister toccherà preparare le prossime delicatissime gare senza molti effettivi della rosa. Da qui alla sosta natalizia ci aspettano sei gare, considerando anche la Coppa Italia contro il Trapani, che si concluderanno col vertice ascendente del climax in quel di San Siro, nel primo derby stagionale con l’acciaccatissimo Milan (da temere fortemente proprio per questo; nella stracittadina, spessissimo, i ruoli di favorita e vittima predestinata s’invertono: chiedere dall’altra parte del Naviglio per conferma).
La sfida coi cugini sarà introdotta dal ritorno in quel di Napoli proprio della coppia Mazzarri-Campagnaro (si spera!), che ritroveranno la piazza che, di fatto, li ha lanciati verso il grande calcio. Prima però ecco Bologna, Sampdoria e Parma: formazioni agguerrite che cercano i punti che servono per raggiungere il loro obiettivo salvifico già quasi con disperazione (perlomeno le prime due citate). Nei crociati invece ecco il grande ex Antonio Cassano: chissà che Fantantonio non voglia vendicarsi di Mazzarri…
Nell’attesa, però, ciò che resta è la malinconia tipica che lascia l’Inter quando non c’è, l’assenza assoluta di adrenalina da fine settimana che le sciape amichevoli della Nazionale non possono assolutamente lenire (bisogna voler bene agli Azzurri, non solo durante Mondiali ed Europei, ma a volte le amichevoli ci si chiede proprio se siano necessarie). Malinconia immusonita dall’affaire Campagnaro, che turba le nostre notti e ci porterà, insonni, a controllare nella notte tra 15 e 16 novembre (ma anche tra 20 e 21) se Hugo abbia giocato, se sì quanti minuti, se abbia subito brutti falli, come stia di salute.
Perché Campagnaro un po’ ci manca, è vero, ma mai quanto ci mancherà l’Inter nelle prossime due settimane (alla fine si ama la maglia, non chi la indossa: è la lezione numero zero di ogni tifoso). Ed è un peccato, perché la classifica si stava finalmente accorciando…
PS: ai detrattori, quelli de “Ma il Sassuolo fa schifo”, “Pareggiare con questa Juventus è perdere due punti”, “Ma come si fa a non vincere col Torino? Avete buttato due punti!” o “Non fare le Coppe europee sarebbe un vantaggio?”, non dedicate tempo né attenzioni, perché ci hanno già pensato gli eventi a smentirli abbondantemente. Rimanete concentrati su di noi. I nemici lasciateli al loro rumore.