EDITORIALE – L’Inter all’estero, realta’ da preservare
Di Aldo Macchi.
Si procede inesorabilmente verso la fine di un altro anno, una successione di giorni che per l’Inter hanno assunto il sapore di una ricostruzione ancora in corso. Stanno sempre più prendendo forma i progetti per il mercato e oggi vi abbiamo mostrato un divertente bilancio di questo 2012. Come da tradizione ci diamo ai buoni propositi per l’anno nuovo. Varie sono le speranze che riponiamo nell’anno che verrà, come Inter e come sito, affrontiamo dunque insieme passo passo il calderone delle aspettative nei confronti di un 2013 che auspichiamo scoppiettante.
CRESCITA CONTINUA – Avrete notato, voi che ci seguite con passione dalla nostra nascita, che in questo anno abbiamo apportato numerosi cambiamenti tecnico tattici, stilistici, anche editoriali, sempre facendo nostro il credo della professionalità messa al servizio della passione e del divertimento. La nostra speranza è sempre stata quella di offrire per tutti voi un servizio completo e approfondito, un insieme di news e argomenti trattati personalmente dal nostro gruppo di “Pensatori” che ogni giorno mettono a disposizione un tema analizzato in modo completo e anche critico. Tutto questo con il fine di risvegliare in voi la curiosità verso tematiche a volte trascurate. Per questo ogni vostra risposta, positiva o negativa che sia, è per noi un risultato avvincente, poiché frutto di un vostro riscontro al nostro lavoro. Nell’anno che verrà vogliamo aumentare ulteriormente l’interazione tra noi e voi, attraverso i Sondaggi, i commenti, ma anche il nostro Forum, spesso trascurato in questo periodo dove i Social regnano sovrani nella comunicabilità virtuale. Grazie al vostro supporto abbiamo intrapreso un cammino di crescita continua che ci ha portato a vivere la favolosa giornata alla Pinetina. Questo però non potrebbe esserci se non ci fosse quel gruppo di calciatori in maglia nerazzurra che ci offre spunti, gioie e dolori e verso i quali riponiamo molte delle nostre aspettative.
RICOSTRUZIONE IN COMPIMENTO – Siamo ormai al secondo anno di ricostruzione della squadra che sarà chiamata a ridonare gioie a tutti i tifosi. Il periodo del Triplete deve essere un ricordo, vivere delle gioie passate crea solo astio e dolore nei confronti di un gruppo che va difeso, questo deve essere il nostro principale proposito, come tifosi e come “Giornalisti”: offrire una lettura critica ma appassionata della realtà nerazzurra. Troppe volte siamo i primi nemici di noi stessi, non si può criticare per partito preso ciò che diciamo di amare. Certo è che ci debba essere criticità, a patto che questa sia costruttiva e consapevole e che rispecchi il dolore per un amore ferito da aspettative tradite. Non si abbandona la barca nella difficoltà ma si offre il proprio supporto, incitando e provocando chi di dovere affinchè non smetta di voler reagire e cambiare le cose. La crisi, l’esigenza di rientrare nei parametri del Fair Play Finanziario, ha spinto a rivalutare molto le dinamiche del mercato e non va dimenticato il cambio dello sviluppo della squadra che si è fatto in estate. Il mercato ha portato un cambiamento dei piani, dei moduli e degli schemi che ancora oggi non assicura la fine dei lavori ma che ci ha offerto una squadra terza in classifica contro ogni pronostico. Amiamo dunque questi colori non incondizionatamente ma con giudizio, senza fare i tifosi appagati dalle vittorie degli ultimi anni e ricordando le sofferenze dei vent’anni che li hanno preceduti.
INTER ALL’ESTERO – In questi giorni sono all’estero, a Belgrado, città cara ai nostri colori per due giocatori su tutti che hanno vestito e vestono la nostra maglia: Mihajlovic e Stankovic. Proprio ieri una persona del posto mi ha fermato vicino alla fortezza, sentendomi parlare in italiano e mi ha chiesto: “Chi è meglio tra Juventus e Milan?”. In un insieme di paura, sorpresa e delusione ho risposto senza dubbi che tra le due litiganti a vincere era senza dubbio l’Inter. A quel punto la paura ha preso il sopravvento perchè l’uomo ha ribattuto che allora la migliore doveva essere la Lazio perchè ci ha giocato Mihajlovic. Quello che doveva essere un affondo letale si è rivelato un assist per la mia vittoria perchè è stato per me un piacere ricordargli che il giocatore da lui citato ha raggiunto importanti vittorie anche in maglia nerazzurra. Un’affermazione che lo ha spiazzato, costringendolo a darmi ragione e stringendomi la mano per la vittoria ottenuta. Questo divertente aneddotto deve servire non a testimoniare una mia sopravvivenza alla realtà serba, bensì’ alla constatazione della scarsa considerazione dell’Inter fuori dall’Italia. Questo deve essere il più grande proposito per l’anno nuovo, come sito e come tifosi: fare di tutto per dimostrarci uniti, potendoci così permettere di alzare la voce anche all’estero, facendo valere le nostre idee e lo stile che ha sempre contraddistinto l’essere interisti.
Avrete notato che ci sono molti elementi che sembrano un filo rosso degli editoriali che nel corso dell’anno ho presentato alla vostra attenzione. Non è un caso ma una scelta accurata volta a dimostrare che tutto quanto è in un cammino dettato da un susseguirsi di passi che corrono verso un futuro che speriamo essere pieno di successi, personali e collettivi gia’ in questo 2013.