EDITORIALE – Little Mou, Ugly Douglas & Prophet Max
?Che spreco, sarei potuto essere tuo amante. Che spreco, sarei potuto essere tuo amico. L’amore perfetto è come uno sbocciare che svanisce così in fretta? ? queste le parole di una malinconica canzone di un noto gruppo indie pop scozzese, una canzone che sembra accompagnare l’autunno di un Inter sempre più crepuscolare. LITTLE MOU ? Le premesse per fare bene contro la Juventus c’erano tutte: un incoraggiante pari su un campo difficile contro una squadra in forma come l’Atalanta, l’adrenalina che porta una sfida come quella contro i bianconeri, i numerosi segni di incitamento provenienti da tutto il mondo nerazzurro Mourinho compreso. La squadra effettivamente aveva iniziato col piglio giusto, arcigna e grintosa come l’Inter guidata dal tecnico di Setubal ma al tempo stesso disastrosa in difesa come quella di Leonardo. Ma si sa, la grinta non basta quando poi mancano le gambe e la convinzione di recuperare una partita messasi male contro una squadra come la Juventus di Conte. Con l’avvento di Ranieri sembravano essere messi in soffitta i problemi, il doppio successo al Dall’Ara e a Mosca aveva effettivamente fatto assaporare il gusto di una remuntada ma un bilancio in campionato di appena due vittorie in sei partite ha subito riportato tutti con i piedi per terra. E? chiaro che i problemi non erano riconducibili esclusivamente a Gasperini ma che le carenze della squadra erano e sono tuttora strutturali. Ranieri inoltre non è Mourinho. Tante volte l’allenatore portoghese ci aveva abituato in situazioni di svantaggio ad arrembaggi finali con l’inserimento di 3-4 punte, la sua filosofia era chiara: serve segnare, serve gente che si faccia valere in area di rigore. Il cambio Zarate-Castaignos per coprire la squadra sotto di un gol è stato criticato da molti e rimanda con la mente a quello di Bologna con la squadra che sul campo di una provinciale puntava a difendere il gol di vantaggio con ancora mezzora da giocare inserendo Muntari e Jonathan. Ranieri è un equilibratore, Mourinho uno che azzarda e non è una semplice superstizione il fatto che la fortuna aiuti gli audaci. Questa stagione ha tutti i presupposti per finire male, in un grigio anonimato da metà classifica che comprometterebbe e non poco il futuro della squadra senza il denaro proveniente da una qualificazione alla Champions League. L’anno scorso uno dei grandi meriti di Leonardo fu di portare a un buon finale una stagione che rischiava di diventare fallimentare, non era facile e non è da tutti, riuscirà Ranieri a fare lo stesso? Si cercava un nuovo condottiero e si rischia di ritrovarsi tra le mani l’ennesimo Little Mou. UGLY DOUGLAS ? Menzione particolare merita Maicon che è tornato dall’infortunio a livelli altissimi. Le uniche due star di livello mondiale della squadra sono lui e Sneijder e non è un caso che nella partita che conta siano stati tra i pochi a salvarsi tra le fila nerazzurre. Ogni estate sembra che se ne debba andare, ogni anno sentiamo dire che è finito e che non sia più quello di una volta ma il vecchio e brutto (per gli avversari) Douglas continua come sempre a spingere e a mandare il cuore oltre ogni ostacolo. La notizia del suo infortunio e del nuovo conseguente stop pesa come un macigno, l’Inter ha infatti bisogno come il pane di Maicon dal momento che come molti temevano Jonathan fino ad ora non si è rivelato un sostituto all’altezza. PROPHET MAX ? Concludiamo con un profetico Massimo Moratti che ha dichiarato che si andrà avanti di partita in partita e che per i movimenti di mercato si vedrà come la squadra sarà messa a gennaio. Sicuramente parte della situazione grigia è demerito della società che oltre a non aver garantito un mercato all’altezza non ha mai perso occasione ? soprattutto in epoca Gasperini ? per criticare pubblicamente la squadra e il tecnico, cose queste che sicuramente non fanno bene allo spogliatoio. Con l’infortunio di Maicon diviene difficile poter spostare Zanetti terzino per carenza di uomini nella mediana e Ranieri può far poco se non ci sta un giocatore che sostituisca un Cambiasso fuori forma in mezzo al campo. Ragazzi come Castaignos, Jonathan, Poli e Alvarez sono giovani e nuovi e pertanto non si può aspettarsi per il momento da loro il salto di qualità, quello che avevano portato nel 2010 campioni affermati come Lucio, Sneijder ed Eto?o. Una squadra si deve poggiare su delle certezze piuttosto che su delle scommesse ma la società ha agito in maniera opposta e i risultati li stiamo pagando. Sicuramente giocatori come Inler o Pjanic – giusto per fare due nomi – sarebbero stati alla portata dei nerazzurri ed è stato un grave errore puntare su giocatori che rappresentavano delle incognite piuttosto che su giovani in rampa di lancio ma con già dell’esperienza internazionale alle spalle. L’orizzonte per la squadra è ancora non definito, si resta tutti in attesa nel vedere se questa pioggia di problemi finirà in arcobaleno o in burrasca. Spetterà a Ranieri, capitano di questa nave in cattive acque, condurre la propria ciurma verso nuovi lidi e far sì che questa stagione si trasformi in un felice ritornello e non in una malinconica canzone di rimpianti, la canzone di Little Mou, Ugly Douglas e Prophet Max. [youtube]http://www.youtube.com/watch?v=jdnVyOe1Pvg&feature=player_embedded#![/youtube]