EDITORIALE – Ricomincio da tre
Una sconfitta in un?inutile partita di Champions che ha addolorato più i tifosi di Trabzon che quelli milanesi e una vittoria liscia in campionato contro una squadra in ginocchio, questo il bilancio della settimana nerazzurra, un bilancio che sebbene il calcio sia sempre uno sport imprevedibile era quantomeno facilmente pronosticabile. Nelle ultime settimane il popolo interista sta assistendo a dei risultati altalenanti che non hanno nulla da invidiare alle note montagne russe, si sta passando da picchi di speranza a crolli di fiducia con biglietto andata e ritorno, il tutto in una giostra che dura appena novanta minuti.
Dal momento che l’analisi del passato e del presente ha ben poco da offrire, è doveroso volgere uno sguardo al prossimo futuro, quello che tra appena 24 ore ci vedrà di nuovo in campo e che darà il via al trittico di partite che ci condurranno alla sosta natalizia. Due trasferte calde come Genova e Cesena più il recupero casalingo della prima giornata contro il Lecce, tre appuntamenti fondamentali per capire la reale dimensione della squadra e tracciare un serio bilancio. I lenti rientri di Maicon (che contro i rossoblu sarà fuori per scelta precauzionale), Lucio, Forlan e quello oramai prossimo di Sneijder, il dinamismo della scoperta Faraoni e la ritrovata (?) vena realizzativa di Pazzini, un Nagatomo forse uscito da un anomalo tunnel e un Coutinho a mano a mano sempre più consapevole dei propri mezzi fanno sì che ci sia un po’ di ottimismo in tutti noi. Ottenere almeno 7 punti nelle 3 partite vorrebbe dire ricaricare le batterie in una posizione in classifica da coppe europee, qualcosa che da miraggio potrebbe diventare una realtà. Concludere il trittico con meno di sei punti sarebbe il colpo di grazia definitivo a ogni tipo di speranza, una spada che rischierebbe di trafiggere un corpo già in parte morto.
La posizione di classifica in cui ci troveremo tra 9 giorni è utile non solo per le ambizioni della squadra ma anche per ponderare le strategie attuare al prossimo mercato. Il presidente Moratti ha rivelato che qualcosa si muoverà e avere una squadra lanciata dopo aver pulito un motore che pareva ingolfato potrebbe spingere il patron nerazzurro a nuovi investimenti importanti. Come dimenticare nel gennaio del 2004 i due colpi pesanti Stankovic e Adriano per far sì che Zaccheroni conquistasse la qualificazione alla Champions? O il Pandev nel 2010 che fu una boccata d?ossigeno in un delicato momento tra febbraio e marzo, o ancora il tris Ranocchia-Nagatomo-Pazzini della scorsa stagione? Dopo anni in cui sono stati i sentimenti a farla da padrone si è passato a stagioni in cui vige il rigore di bilancio, due atteggiamenti estremi che sul campo non hanno portato frutti. Sicuramente Moratti da persona intelligente e romantica quale è farà tesoro di queste esperienze e proverà a portare alla corte di Ranieri qualcuno che unisca gusto estetico a ponderazione economica ? siamo pronti a scommetterci.
Tre partite per capire il nostro futuro, tre partite per aprire o chiudere scenari migliori, tre partite per capire chi siamo. A volte infatti non c’è bisogno di ricominciare da zero, si può anche ricominciare da tre.