EDITORIALE – Si va in scena, tra teatro e musica corale
Di Aldo Macchi.
Scrivo questo editoriale a dieci minuti dal sorteggio dei calendari di serie A, il programma del prossimo campionato, della stagione che sarà, il grande evento che gli appassionati di calcio attendono per tutta estate. Le squadre stanno facendo i provini per trovare la compagnia teatrale più adatta per poter mettere in scena uno spettacolo che incarni al meglio i dettami del regista e sceneggiatore. Gli abbonamenti sono in vendita da tempo e gli spettatori sono andati a scatola chiusa per accaparrarsi il posto che magari occupano da anni, non importa se in parterre, in tribuna, o platea, il calcio non conosce discriminazioni se è la passione a dettare l’ingresso nel suo tempio.
SCENEGGIATORE E REGISTA – La compagnia nerazzurra ha un nuovo sceneggiatore e regista, lo ha scelto per la sua esperienza e capacità di valorizzare la propria compagnia e farla rendere al meglio. Tante prove servono per arrivare all’obiettivo, la squadra deve capire il suo metodo e per farlo i suoi attori dovranno conoscersi molto bene tra di loro. Il gruppo prima dei singoli, ha voluto sottolineare anche oggi (leggi qui) Mazzarri. Le altre squadre intanto, a sorpresa visto l’andazzo delle ultime stagioni, hanno portato nella loro compagnia dei primi attori di livello internazionale, alcune delle voci più famose dei palcoscenici europei, mettendo in seconda luce il lavoro di quella compagnia nerazzurra che però ha colpito col suo fascino anche l’interesse orientale di chi vorrebbe renderla ancora più internazionale come dice il suo stesso nome. Nel vedere tutto questo alcuni appassionati hanno iniziato a preoccuparsi di dover vedere per un altro anno uno spettacolo che sia lontano da quello che ha portato la compagnia a vincere tutti i premi possibili. Ma se lo sceneggiatore ha le idee chiare ora serve un regista che ne incarni i principi anche in campo, potrebbe essere il giovane Kovacic che con la sua classe potrebbe davvero esplodere e allo stesso tempo rivelarsi quell’attore di carature internazionale che si afferma come tale proprio nel nostro teatro.
LA FORZA DEL GRUPPO – Per questo le parole dello sceneggiatore devono assumere ancor più significato. Perchè anche lui vede le altre compagnie ma non si scompone, sa che cosa dovrà mettere in scena e sta imparando a conoscere i suoi attori, quelli principali e anche le riserve, pronte a dare tutto sul campo per non far sentire la mancanza degli attori principali. Forse arriverà anche il nome da copertina, è stato quasi promesso da colui che fa vivere la compagnia. Ma in ogni caso sarà solo funzionale a rendere il gruppo ancora più forte. Quello che in gergo musicale è la forza di un coro, con le singole voci che prese da sole non permetterebbero neppure di riconoscere la canzone gorgheggiata, ma che unita a tutte le altre crea un effetto di insieme che fa impallidire, che non ha bisogno di amplificazione, che a volte non necessita neppure di strumenti musicali perchè ha assunto un automatismo tale che ogni nota, ogni ritmo e passaggio gli scorre nelle vene, esegue alla perfezione ciò che il maestro esegue.
IL MUSICAL – L’Inter dunque sarà tutto questo, un musical, un insieme di musica corale e monologhi emergenti di attori che vogliono affermarsi. Ma tutti dovranno fare la loro parte, anche il pubblico, perchè si sà che nei musical la steccata è dietro l’angolo, e serve silenzio nel pubblico affinchè anche una piccola imperfezione possa essere recuperata strada facendo. Servirà che alla prima caduta non ci sia l’omicidio di massa da parte della critica, ma uno stimolo a migliorarsi, perchè se cade chi è già affermato, il tonfo sarà ancora più grande. Si pazienta dunque, si deve apprezzare il fascino della prima generale, della fatica di raggiungere la vittoria, dobbiamo tornare ad apprezzare lo stupore di vedere che davvero col lavoro si può gioire e il suo sapore vale doppio. Come quando da piccoli si giocava alla play station, e si metteva il livello difficile per poter godere il triplo nel vincere anche solo 1-0. Intanto giunge la notizia che alla terza giornata arriveranno i primi della classe a far visita nel nostro teatro, con le loro prime donne, il tenore spagnolo, il basso argentino e il contralto italiano strappato ai cugini. Quello sarà un bel momento per vedere a confronto il gruppo contro i singoli, quanto saranno riusciti gli attori di Mazzarri a mettere in scena il suo credo. In ogni caso tutto è pronto, le prove proseguono e la prima nazionale è stata fissata, ci sarà il Genoa, quella squadra da cui arrivarono gli attori che resero grande l’Inter che fu.