EDITORIALE – Solidità… profetica?
di Giorgio Crico.
Effettivamente, è stato un bel cambio di passo.
Dopo il tracollo allo Juventus Stadium, che pareva essere la Porta per l’Inferno leggendo i giornali del giorno dopo, l’Inter ha saputo risollevarsi alla grande e rosicchiare ben sette punti alla Fiorentina nelle ultime cinque giornate, arrivando col fiato sul collo alla Viola che adesso dovrà difendere il suo quarto posto con le unghie e con i denti, vista la sola lunghezza di vantaggio che la separa dai nerazzurri. La squadra di Mazzarri adesso sembra un’altra, specialmente in trasferta: al netto dei cali immediatamente successivi ai rispettivi vantaggi, forse sintomo del fatto che il Biscione non è ancora una squadra in grado di gestire al meglio una situazione favorevole (se proprio un difetto bisogna trovarlo), la truppa meneghina ha poi saputo rientrare dagli spogliatoi con piglio diverso tanto al Franchi quanto al Bentegodi.
Oltre a questo va considerato il fattore Hernanes: il brasiliano, quando è partito titolare, ha sempre contribuito a regalare ai suoi i tre punti, contribuendo a condurre i compagni alle quattro vittorie nelle ultime sei partite maturate sin qui. Il tutto non godendo di una forma fisica perfetta e partendo quasi sempre in sordina per poi migliorare lentamente ma inesorabilmente col passare dei minuti, segno che il numero 88 sta entrando sempre di più nell’ottica di gioco che piace al suo allenatore anche se alcuni automatismi, specialmente nella sovrapposizione sulla fascia tanto cara a Mazzarri, non sono ancora fluidi al 100%. Quel che davvero conta, però, è la voglia che l’ex Lazio mette in campo in ogni match, al netto delle tare atletiche di cui sopra: i compagni lo cercano già e gli hanno lasciato sin da subito totale fiducia nei calci piazzati (l’ultimo con cui capitò si chiamava Sneijder…).
Nell’ultimo periodo, Hernanes ha anche saputo spazzare il campo da alcune accuse di una certa propensione all’anarchia tattica da cui era stato investito: indubbiamente il grado di libertà di cui godeva tra i biancocelesti era decisamente maggiore ma il centrocampista verdeoro sta dimostrando alla grande di poter anche recitare benissimo da mezz’ala classica dovendo effettuare entrambe le transizioni di gioco. Confidando inoltre che fisicamente il giocatore può solo crescere, la sensazione che il gioco corale nerazzurro possa a breve diventare sempre più convincente c’è, specialmente osservando anche come dialoga con Kovacic, al quale giova immensamente avere al suo fianco un giocatore dai piedi raffinati e col quale è libero di parlare nella medesima lingua.
Inoltre, il buon lavoro in fase di copertura che il centrocampista sta puntualmente portando a termine di giornata in giornata sta donando ulteriore convinzione alla retroguardia interista, la quale ha subito un solo gol su azione (contro la Fiorentina) negli ultimi 450′. Soldi dunque ben spesi quelli di Erick Thohir per il nazionale brasiliano: Hernanes s’è preso pian piano il palcoscenico e sta iniziando a sbocciare anche in maglia nerazzurra. La traversa colta a Verona, così come la percussione personale poi conclusa a lato col Toro paiono aver lanciato chiaramente il messaggio che siamo solo all’inizio e il meglio deve ancora venire.
E allora, Profeta, avanti così, continuando a cercare di illuminare al meglio il cammino dei tuoi nuovi discepoli nerazzurri.