EDITORIALE – Stramaccioni, la qualità del nuovo che avanza
Di Aldo Macchi.
Tra le mille polemiche nate dalla partita disputata sabato tra Lazio ed Inter, c’è stato un siparietto, che ha visto protagonisti il presidente della Lazio, Claudio Lotito e l’allenatore nerazzurro Andrea Stramaccioni. Il numero uno laziale ha espresso tutto il suo apprezzamento nei confronti dell’allenatore romano, che ha il pregio di essere giovane, competente e soprattutto di avere un ingaggio contenuto. La risposta di Stramaccioni è di quelle che identificano non solo l’allenatore ma anche l’uomo, perchè con il suo stile inconfondibile e quasi sempre ironico ha risposto con un “Io l’Inter l’allenerei anche per 1000 euro al mese”.
ENNESIMA CONFERMA – Su Stramaccioni mi sono già soffermato altre volte, sottolineandone gli aspetti che lo hanno portato, pur alla sua giovane età, a farsi accettare dallo spogliatoio, dove le sue decisioni vengono accettate e le sue richieste valutate dalla società. Il dialogo è il credo su cui si fonda il suo lavoro, la professionalità è ciò con cui si guadagna il rispetto di chi lavora con lui. Ha accettato le linee guida della società, senza battere ciglio ma cercando di ottimizzare tutto ciò che poteva essere funzionale al progetto, accettando i tagli “al personale” dettati dalla diminuzione del tetto ingaggi. Ha portato questa Inter, definita da tutti sperimentale, presidente compreso, al secondo posto in classifica. Ma il suo valore, come detto, non è solo professionale ma anche umano, con un notevole attaccamento alla causa nerazzurra, come è difficile vedere in qualsiasi realtà.
ALLENATORE NOVUS – Si può quasi affermare che Stramaccioni sia un tifoso che mette a disposizione della squadra la sua capacità di giovane allenatore. Sì perchè la sua convinzione non deve essere scambiata per presunzione, in un’intervista rilasciata qualche tempo fa al settimanale “Sette”, l’allenatore dell’Inter parlava di sè come di uno che ci ha sempre “messo la faccia”. Riprendendo quell’intervista, volevo sottolineare come davvero rappresenti l’emblema dell’Homo Novus latino, termine tanto caro a lui che tra studi liceali e laurea in legge ha dovuto avere a che fare con la lingua degli antichi romani. Si è formato da solo, ha fatto in fretta certo ma non ha mai tradito le aspettative e non ha un passato da calciatore alle spalle. Eppure è l’allenatore dell’Inter con risultati sbalorditivi e gode della stima di tutti, non solo degli interisti.
ALLENATORE INTERISTA – Un allenatore tifoso si diceva; Stramaccioni ha vissuto e vive tutt’ora questa esperienza come una benedizione, come un fatto straordinario. L’ha definita una follia quella di Moratti di sceglierlo come allenatore dell’Inter, ma lo ha sempre detto col ghigno di chi sa di potercela fare. Ha difeso la sua squadra e la sua società, invitando gli altri a sciacquarsi la bocca e contare fino a dieci prima di parlare di Inter. Allo stesso modo sta gestendo il caso Sneijder con una tranquillità da veterano, rispondendo in modo indiretto ma coi fatti ai tweet dell’olandese e signora.
I MILLE EURO AL MESE – Questa è una lettura personale di quanto emerso dal siparietto narrato all’inizio, ma sono convinto che la spontaneità della risposta debba far quanto meno pensare sulla differenza di chi crede di dover dare tutto per assodato, e chi invece si sente ancora un predestinato con tutto da dimostrare. Nei giorni scorsi, sul famoso social network, la moglie di Sneijder aveva palesato nuovamente l’amore per l’Inter, un sentimento provato anche da suo marito, che avrebbe fatto di tutto per la squadra. Un tifoso aveva tweettato alla modella denunciando la pochezza dell’attacco interista senza il folletto olandese. Come pronta risposta la Cabau ha detto “chi lo fa capire al mister? Glielo dici tu?”. Una frecciata, forse una semplice battuta, ma fatta su un palcoscenico di migliaia di persone. Ecco che allora quel “Allenerei l’Inter anche per mille euro al mese”, assume un significato ancor più profondo: rispecchia non soltanto l’umiltà di chi si sente onorato di essere l’allenatore dell’Inter, ma anche la secondarietà del vantaggio personale davanti a una squadra del genere. Nella settimana del ricordo di Prisco si è parlato di Interismo, del sentimento che ti fa dire di essere legato alla bandiera, Stramaccioni, senza aver vinto nulla e con ancora tutto da dimostrare, ha parlato di “Inter ad ogni costo”, dimostrando coi fatti le sue parole in più di un’occasione. Altri invece parlano di amore eterno per la maglia, ma è tempo che anche se non convocati, non si fanno vedere neppure in tribuna. Differenza di stile, di qualità, non lo so, ciò che però so è che Stramaccioni ci mette sempre la faccia.