EDITORIALE – Vanno bene i tre punti
L’Inter vista al Manuzzi non è stata una grande Inter, questo è fuori di dubbio. La squadra ancora non riesce a mettere in piedi un gioco credibile e fatica a capitalizzare le chance che pur riesce in qualche modo a costruire (guarda caso quando si riesce a far scattare fino in fondo il contropiede) nell’arco di un’intera partita: c’è ancora tantissimo da lavorare, specialmente nella fluidità della manovra e sul grande problema del Mazzarri in versione nerazzurra, ossia i movimenti senza palla.
Al netto di tutti questi problemi, non proprio un buon viatico per il tifoso quando si appresta a seguire la Beneamata, i tre punti ottenuti contro il Cesena sono comunque un buon segno. Lo zero alla voce “gol subiti” è stato un graditissimo ritorno dopo diverse gare in cui la retroguardia ha sofferto atrocemente di incubi e certo vanno ringraziati anche gli avanti bianconeri, oltre ai difensori e a Samir Handanovic, che ha stranamente alternato cose ottime ad altre tendenti al raccapricciante, soprattutto in uscita (stranamente perché normalmente il portierone sloveno è semplicemente una saracinesca ma evidentemente anche lui sta vivendo un momento di enorme pressione, facendo anch’egli parte della difesa, in estrema sintesi).
La prestazione, in soldoni, non è stata proprio incoraggiante se non per il primo tempo di Obi e per il rendimento complessivo di Hernanes, in grado finalmente di prendere per mano la squadra e farla girare (coi dovuti limiti) quasi da solo, essendo che Kovacic ha passato parecchio tempo in ombra, durante il match. Il risultato invece è un buon punto di (ri)partenza, dopo due pareggi di fila che hanno sì evitato la sconfitta ma comunque hanno lasciato un po’ di amaro in bocca (specialmente la gara col Napoli).
Quel che però adesso si impone a stretto giro di posta è un miglioramento netto in fase di gioco: il giro palla è lento e sterile e gli esterni non stanno dando la spinta che servirebbe come il pane (per non parlare delle caterve di cross sbagliati quelle rare volte che si guadagna effettivamente il fondo). L’Inter in questo momento è molto lontana dall’idea di gioco di Mazzarri ma questo non dev’essere un alibi bensì uno sprone: non è il momento di stigmatizzare i problemi ma di analizzarli lucidamente, provando a tirare fuori nuove idee che possano essere di giovamento per la manovra di squadra. Anche perché mercoledì arriva la Sampdoria, una delle grandi sorprese di questa stagione: la sensazione è che, con una compagine capace di ottenere ottimi risultati anche senza giocare necessariamente sempre bene come quella blucerchiata, servirà una bella Inter perché giocando lentamente mentre si aspetta la fiammata verticale si farebbe il gioco dei doriani, avvantaggiandoli, perché al momento è quanto gli riesca meglio (e di sicuro sono più bravi dei nerazzurri a metterlo in pratica).
Tre punti ottenuti in trasferta sono un ottimo balsamo per curare le ferite rimediate prima della pausa: il problema è che la sola voglia di fare punti, già mercoledì, potrebbe non bastare più.