PREPARATI AL MATCH – Tutto su Empoli-Inter
La 19^ giornata di Serie A si apre con l’anticipo di quest’oggi alle 18.00 che vedrà opposto l’Empoli di Sarri a una ritrovata Inter targata Roberto Manicni. La squadra toscana, pur trovandosi in una posizione di classifica non felicissima e in lotta per non retrocedere, è una delle realtà più positive del nostro campionato, perché può contare sulla freschezza del gioco voluto dal tecnico italiano e ricamato da un undici molto alternativo per quelli che sono gli standard del calcio italiano: i vari Tavano e Maccarone fanno da contorno a diversi giovani dalle belle speranze, quasi tutti del nostro Paese e quasi tutti in orbita Nazionale (quanto meno quelle giovanili). Per i nerazzurri, come pronosticato già da Mancini in conferenza stampa, oggi sarà una partita molto complessa.
LA STORIA ? Empoli-Inter si giocherà per la 15^ volta: nove sfide sono valse per la Serie A, altre cinque, in cui il Biscione non ha mai perso (quattro vittorie e un pareggio) per la Coppa Italia. In campionato, invece, si contano cinque successi interisti, due pareggi e due sconfitte: entrambe sono arrivate con il risultato di 1-0 per i padroni di casa, e la prima risale al 1986 mentre la seconda al 2006 (autogol clamoroso di Materazzi al 94esimo). La gara non si gioca dal 2007, quando la squadra di Milano, sempre guidata da Mancini, si impose per due volte con il risultato di 0-2: nei quarti di finali di Coppa Italia il match fu deciso da Adriano e Cordoba, in campionato da una doppietta di Ibrahimovic.
IL PRESENTE ? Rispetto a quello che giocò le ultime stagioni in Serie A, questo Empoli dà l’impressione di essere il risultato di una programmazione ben precisa, che, come già anticipato, fa leva sulla presenza di qualche elemento di maggiore esperienza come i due centravanti Tavano e Maccarone ma soprattutto su una importante schiera di giocatori maturati in Serie B nel corso degli ultimi due anni e che ora stanno ben figurando anche nella massima serie. Ci sentiamo di attribuire il merito di tutto ciò, oltre che ad una società sana, in particolar modo a mister Sarri: ha plasmato una squadra che sa benissimo cosa fare in campo, che gioca un calcio assolutamente diverso da quello tutto catenaccio e contropiede tipico delle compagini che devono salvarsi, che ha coraggio di osare e di badare al fraseggio molto più di altre formazioni che, in teoria, erano partite per fare un campionato tranquillo. Il modulo è un 4-3-1-2, con la presenza di un fantasista, Verdi, il cui ruolo tattico è in via di estinzione, ma che testimonia la predisposizione di questa squadra a voler essere diversa dalle solite matricole imbarazzanti. Per batterla sarà necessaria una prestazione importante, che confermi quelle buone maturate sui campi della Juventus e di San Siro contro il Genoa.
LE FORMAZIONI ? Mancini deve rinunciare agli infortunati Jonathan e Nagatomo, allo squalificato Juan Jesus (altre 3 giornate da scontare per lui) e ai non convocati, probabilmente, per motivi di mercato, Osvaldo, M’Vila e Puskas. La formazione di partenza non dovrebbe tanto diversa da quella che è uscita vittoriosa dal match casalingo con il Genoa: confermato il 4-2-3-1, in porta ci sarà Handanovic, protetto da una linea a quattro in cui Campagnaro e D’Ambrosio saranno gli esterni e Vidic e Andreolli, che ha vinto il ballottaggio con Ranocchia, i centrali; a centrocampo Medel e Guarin faranno da interditori alle spalle del trio Podolski-Kovacic-Palacio; in avanti il bomber Icardi. Dunque si prospetta panchina per Hernanes, a meno di ripensamenti dell’ultim’ora soprattutto su Palacio (in settimana si è allenato poco per problemi alla caviglia). Dopo la squalifica del centrale, Sarri può invece riposizionare Tonelli accanto a Rugani, ma a sinistra deve schierare Laurini per Mario Rui, fermato dal giudice sportivo. A centrocampo il collaudato trio composto da Vecino, Valdifiori e Croce; Verdi agirà infine dietro le due punte, che saranno Pucciarelli e Maccarone.
L’OCCHIO TATTICO – Abbiamo già visto nella partita col Genoa come il 4-2-3-1 sia un modulo che ha bisogno di una forma fisica impeccabile per far emergere tutte le sue caratteristiche nel pressing e nell’occupazione degli spazi nell’arco di un intero match: per questo motivo Mancini non può ancora rischiare di inserire dall’inizio il talentuoso Shaqiri, ma potrà contare su un Podolski in crescita e su un Kovacic che scalpita per giocare nella posizione dove tutti pensiamo possa rendere al meglio. Ma per questo match il reparto assolutamente nevralgico sarà il centrocampo, dove Medel e Guarin sono chiamati a fare da diga contro un terzetto tanto manovriero quanto prestante fisicamente: Vecino e Croce sono abili negli inserimenti e nel pressing, mentre Valdifiori è una garanzia nell’impostazione. Ai due mastini interisti, quindi, spetta il compito di rubar palla, chiudere gli spazi e far ripartire l’azione. Tra tante note positive, la gara con il Genoa ha messo però in mostra alcuni aspetti sicuramente migliorabili del gioco nerazzurro: a tratti, complice una condizione fisica non eccellente, la squadra è sembrata spaccata in due, con quattro o cinque uomini solo ad attaccare e altri cinque o sei solo a difendere. Ciò che ci si aspetta oggi è una collaborazione maggiore dei terzini alla fase offensiva (soprattutto dal lato di Campagnaro) e una partecipazione di Podolski e soprattutto Palacio a quella difensiva. La strada è quella buona: l’appuntamento è alle 18.00 al “Castellani” per Empoli-Inter!
di Gianluigi Valente