Eriksen: “Conte? Ora le cose vanno meglio. Ho un bel rapporto con Lukaku, sono felice. Scudetto? Un sogno”
Il centrocampista danese si è aperto in una lunga intervista sul suo presente a MilanoNUOVO ERIKSEN
Il nuovo Eriksen che recupera anche palloni.
“Non so se è un ‘nuovo Eriksen’ o quello di sempre che però gioca un po’ di più. Nel sistema che utilizziamo e nella posizione che occupo adesso gioco u po’ più basso, quindi sono più coinvolto in situazioni come queste. Devo essere pronto a fare dei tackle per recuperare il pallone. Ovvio, normalmente ho giocato più avanzato, ho dovuto adattarmi a un nuovo sistema, a un nuovo stile di gioco. Piano piano ho imparato e ora conosco molto bene il modo di giocare. Sono qui da un anno, ormai, e ogni giorno facciamo le cose che l’allenatore ci chiede. Sono qui da un anno, ormai, e ogni giorno facciamo le cose che l’allenatore ci chiede, che ho cercato di imparare sin dal primo giorno. Io e Conte dovevamo conoscerci, lui mi conosce di più, io lo conosco meglio, è una buona cosa, rende più facile anche capire come interpretare certe partite”.
Il doppio play con Brozovic
“Potete vederlo anche voi, è diverso rispetto a prima quando Brozovic era un po’ da solo. Sta al mister decidere le nostre posizioni. Se vedete, non in tutte le partite giochiamo così. Dipende anche dall’avversario e da come possiamo fargli male con il nostro sistema di gioco”.
Palla a Lukaku tutti tranquilli
“Questo è un passaggio che tutti noi centrocampisti cerchiamo spesso su Romelu, sappiamo dove si trova e nel nostro sistema la palla deve essere sempre giocabile. Qualsiasi palla va dalle sue parti, va sempre dalla parte giusta, quindi perché non sfruttarlo più che possiamo? Abbiamo un bel rapporto io e Romelu, è un gigante buono. Abbiamo giocato contro addirittura quando eravamo ragazzini e lui era all’Anderlecht, abbiamo un passato comune. Sta facendo cose incredibili, neanche in Inghilterra giocava così e io ho giocato contro di lui molte volte”.
L’azione più bella dell’anno nel derby contro il Milan
“Tutta la costruzione è stata buona, l’abbiamo provata spesso in allenamento. Abbiamo fatto correre esattamente gli avversari dove volevamo noi, abbiamo creato gli spazi giusti. Per me è stato bello fare la giocata giusta nei tempi corretti così da poter segnare. Certamente è un sorriso diverso rispetto a qualche tempo fa. Più giochi, più sei felice, ovviamente. Vedendola dall’esterno magari qualcuno pensa che io non rida mai, ma non è assolutamente così”.
Scudetto è una delle prime parole che hai imparato?
“Tra le prime, sì (ride, ndr). Scudetto è stata una delle prime parole, vero. Ma al momento è solo qualcosa che possiamo sognare finché non l’avremo”.